(ANSA) - BARI, 10 DIC - "I dati confermano un interessante
dinamismo del Sud che va sostenuto, anche incoraggiando il
cammino intrapreso dalle medie imprese che si stanno rivelando
un importante motore di sviluppo economico. Tuttavia,
preoccupano l'eccesso di burocrazia che rischia di ostacolare il
percorso di crescita del Mezzogiorno e le difficoltà di trovare
i profili adeguati a cavalcare la complessità delle sfide dei
nostri tempi".
Dal report si evince che quasi il 50% delle medie imprese del
Sud ritiene che le risorse del Pnrr possano contribuire alla
crescita economica del Paese (contro il 43% delle altre), il
42,9% che siano utili per la transizione digitale (contro il
41,1%) e il 37,5% per quella green (contro il 33,7%). Tuttavia,
a causa dell'eccessiva burocrazia e delle difficoltà
nell'eseguire i progetti, la metà delle medie imprese
meridionali valuta che il piano nazionale non apporterà nessun
vantaggio.
"In media - ha osservato Prete - i numeri delle imprese
meridionali che abbiamo valutato sono tendenzialmente migliori
di quelle dell'altra parte del Paese. Il problema è che sono
poche. Rappresentano l'11% del totale in un Mezzogiorno che ha
un terzo della popolazione italiana".
Per il presidente di Unioncamere "c'è poca contaminazione
rispetto ad altre realtà. Penso al Veneto che nel dopoguerra era
una regione che aveva problemi non dissimili dal Mezzogiorno. Lì
si è creata una contaminazione e c'è stata questa crescita
impetuosa delle piccole imprese che sono nate da se stesse. Nel
Mezzogiorno c'è anche un problema di fondo culturale. Qui non
c'è stata la propensione a mettersi in proprio. In molto i casi
si è voluto il posto fisso e questo ha determinato un po' di
divario rispetto ad altre regioni". (ANSA).
Prete (Unioncamere), burocrazia ostacola crescita medie imprese
'Il problema è che sono poche ma si conferma dinamismo del Sud'