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Ania, nel 2023 record 6 miliardi di danni da catastrofi

La presidente Farina: 'Italiani sottoassicurati contro le catastrofi'. Rc auto, scende a 36 auro il divario con il premio europeo. Codacons: 'Stanganta da 1,5 miliardi sugli automobilisti'

Redazione Ansa

L'Assemblea annuale dell'ANIA si svolge oggi a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un'occasione per festeggiare i primi 80 anni di vita dell'Associazione e per fare il punto sui principali trend di mercato, sulle prospettive e sulle prossime sfide per il settore assicurativo. L'evento vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle Istituzioni, delle Autorità, dei vertici dei settori finanziario e assicurativo, e del mondo accademico. 

"Nel 2023, l'industria assicurativa nel mondo ha pagato quasi 100 miliardi di euro per sinistri legati a catastrofi naturali. In Italia si è registrato il massimo storico dei danni assicurati: oltre 6 miliardi, di cui 5,5 miliardi causati da eventi atmosferici e 800 milioni dalle alluvioni in Emilia-Romagna e in Toscana". Lo ha detto la presidente dell'Ania, Maria Bianca Farina, nel suo intervento all'assemblea dell'associazione precisando che "il cambiamento climatico è una sfida cruciale. Assistiamo a catastrofi naturali sempre più estreme, frequenti e distruttive, che mettono a rischio un numero sempre maggiore di persone e beni"

Gli italiani si proteggono ancora poco, dal punto di vista assicurativo, contro le calamità naturali. Solo il 6% delle 35,3 milioni di unità abitative esistenti ha infatti una copertura assicurativa contro questi eventi, nonostante l'80% delle abitazioni civili sia esposto a un livello di rischio medio-alto dal punto di vista sismico e di dissesto idrogeologico. E' quanto emerge dai dati diffusi dall'Ania in occasione dell'assemblea annuale, in corso a Roma. Per quanto riguarda le aziende, solo il 5% ha una copertura assicurativa, con differenze notevoli in funzione delle dimensioni di quest'ultime. Sul complesso di oltre 4,5 milioni di aziende italiane, è infatti assicurato contro le catastrofi il 4% delle imprese micro, il 19% di quelle piccole, il 72% delle medie e il 97% delle grandi.

 

Ania auspica che "il raggio di azione della copertura" assicurativa contro le calamità naturali "sia rapidamente ampliato alla proprietà immobiliare privata, anche con l'ausilio - almeno in avvio - di incentivi di tipo fiscale", ha detto Farina. Ricordando che solo il 6% delle abitazioni è coperto contro i rischi di terremoto e alluvione e solo il 4% delle piccole imprese possiede una polizza contro tali rischi, Farina ha rimarcato che "è stata certamente decisiva l'iniziativa del governo di introdurre per tutte le imprese l'obbligo di copertura contro i danni catastrofali". "A breve - ha aggiunto Farina - sarà emanato il decreto interministeriale per il passaggio alla fase attuativa della norma. Nelle interlocuzioni delle scorse settimane sono stati fatti importanti passi avanti. Il settore assicurativo sta definendo gli aspetti contrattuali e tecnici per assicurare alle imprese italiane la migliore copertura di questi rischi. In tale ambito è anche prevista la creazione di un pool di compagnie, ad adesione volontaria, che, sfruttando il principio cardine della mutualizzazione, sarà in grado di ridurre il costo delle coperture per le imprese e quello del capitale per le compagnie".

Scende il divario tra il premio medio rc auto in Italia e quello europeo a 36 euro era 200

Nel 2023, il divario fra il premio medio rc auto in Italia e quello europeo è diminuito ulteriormente, scendendo a 36 euro dagli oltre 200 euro della prima metà degli anni 2000. Nel 2023, il divario fra il premio medio rc auto in Italia e quello europeo è diminuito ulteriormente, scendendo a 36 euro dagli oltre 200 euro della prima metà degli anni 2000.l 4,3%. Questa crescita, ha proseguito Farina, è spiegabile con la dinamica inflazionistica che si è riflessa sul costo dei risarcimenti. E' stata peraltro inferiore a quella media degli altri Paesi europei. Secondo i dati Ania le polizze per la copertura della responsabilità civile auto nella media degli anni 2008-2012 erano più costose di 213 euro rispetto alla media di Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, nel 2015 il divario si era ridotto a 138 euro per poi scendere ulteriormente alla fine del 2023 a 36 euro.

Codacons, per rc auto stangata da 1,5 miliardi

"Le tariffe rc auto salgono nonostante il miglioramento dei conti economici delle imprese assicuratrici e l'aumento della loro redditività, e in due anni i rincari delle polizze hanno determinato una stangata complessiva da 1,5 miliardi di euro in capo agli automobilisti italiani". Lo afferma il Codacons, commentando la relazione annuale dell'Ania. "A partire dalla seconda metà del 2022 - viene spiegato in una nota - i prezzi delle polizze hanno iniziato a crescere, portando il premio medio a maggio 2024 a quota 400 euro, secondo gli ultimi dati diffusi dall'Ivass. Questo significa che in poco più di due anni le tariffe rc auto hanno subito un rincaro complessivo del 13,3%, passando da una media di 353 euro di gennaio 2022 (dato Ivass) ai 400 attuali, con un aumento di ben 47 euro a polizza". Per il Codacons si tratta di "incrementi che non appaiono giustificati dall'aumento della incidentalità in Italia, e che cozzano con la situazione economica delle compagnie di assicurazioni per le quali la dotazione patrimoniale si è consolidata, la redditività è migliorata e la liquidità è divenuta più distesa".

Ivass, maggiore trasparenza sulle polizze danni

L'Ivass chiede maggiore trasparenza alle assicurazioni quando modificano le clausole delle polizze del ramo danni. Secondo quanto ha sottolineato il presidente dell'Istituto di vigilanza Luigi Federico Signorini nel suo intervento all'assemblea dell'Ania, nelle polizze assicurative per il ramo danni e per il comparto relativo al patrimonio immobiliare aziendale in particolare, "abbiamo di recente rilevato, a seguito delle segnalazioni di associazioni rappresentative di agenti e broker, casi di inserimento nei contratti di clausole che attribuiscono alla compagnia la facoltà di modificare unilateralmente le condizioni durante la vigenza del contratto, ovvero al momento di un tacito rinnovo". Per Signorini è quindi "necessaria un'illustrazione chiara a ogni contraente delle modifiche proposte, da effettuare con un congruo preavviso, in modo da consentire alla clientela di compiere scelte pienamente informate". "Abbiamo aperto un confronto con le compagnie coinvolte" ha spiegato, precisando che "per alcuni rischi, come quelli legati ai cambiamenti climatici, ci sono questioni di sostenibilità tecnica che vanno tenute in considerazione. In ogni caso, in assenza di una specifica disciplina di settore, occorre garantire il rispetto - sulla base del codice del consumo, della giurisprudenza e di principi generali di buona fede - di alcune minime condizioni. Andranno quanto meno assicurati l'adesione espressa del cliente alla clausola, l'operatività di essa solo in presenza di un giustificato motivo indicato nel contratto (che non può comunque legittimare modifiche tali da alterare l'equilibrio contrattuale), la previsione a favore del cliente - soprattutto per i contratti in corso - di meccanismi compensativi o di uscita dal rapporto senza oneri e spese". Secondo Signorini, "la consapevolezza dell'effettiva portata delle clausole in questione è condizione essenziale anche ai fini della validità di esse. Approfondimenti sono in corso; ci risulta che alcune compagnie stiano già valutando una revisione della prassi. Invitiamo tutte a riflettere con attenzione"

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