Professioni

Ricercatori, 'colpiti dal taglio delle pensioni, si intervenga'

'Eppure è professione fondamentale per il progresso del Paese'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 NOV - "La ricerca pubblica è 'Cenerentola' anche per l'Inps: tutti sembrano averli dimenticati, e non ci si è accorti che circa due terzi dei 26.000 dipendenti degli Enti pubblici di ricerca (Epr) subiranno una forte decurtazione della pensione a causa dell'articolo 33 della manovra economica, che rivede il rendimento dei versamenti 'ante 1996' per alcune categorie di lavoratori pubblici". Lo afferma, in una nota, il coordinatore nazionale di Fgu (Federazione Gilda Unams) Dipartimento ricerca sezione Anpri Eleuterio Spiriti, che ricorda come "il personale degli Epr è iscritto in gran parte alla cassa Cpdel gestita dall'Istituto nazionale di previdenza.
    Per molti di loro - aggiunge - al danno si aggiungerà la beffa di aver dovuto sborsare cifre consistenti per riscattare gli anni di laurea, circostanza ovviamente molto diffusa nell'ambiente della ricerca pubblica, e vedere adesso in larga parte vanificato questo sforzo".
    Il nuovo metodo di calcolo, va avanti, "può produrre una perdita di svariate migliaia di euro annui, fino a 11.000, sulla pensione in funzione degli anni di contribuzione e dello stipendio dell'epoca. A ciò si aggiunge, comunque, l'inasprimento dei requisiti di accesso alla pensione pure per coloro che sono stati assunti dopo il primo gennaio 1996".
    Così, si legge ancora, "si fa cassa sugli studiosi, che oggi scontano una retribuzione media anche del 50% inferiore rispetto agli omologhi degli Stati più avanzati, a danno della già scarsa attrattività di una professione fondamentale per il progresso del Paese, a cominciare dal ruolo degli Epr nei progetti del Pnrr. Ecco perché - conclude il coordinatore Fgu - chiediamo al Governo di mettere in atto una salvaguardia per i ricercatori italiani che non meritano questo trattamento e vanno valorizzati per il contributo decisivo che danno alla crescita economica, civile e culturale dell'Italia", termina la nota. (ANSA).
   

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