(ANSA) - ROMA, 04 GIU - "L'esposto della presidente Meloni
davanti la Procura Antimafia è un'altra dimostrazione della
faccia tosta e della mancanza di vergogna di questo governo". Lo
afferma il responsabile nazionale immigrazione di Arci Filippo
Miraglia a proposito delle affermazioni della premier Giorgia
Meloni.
"Denunciamo, come associazioni impegnate nella tutela dei
diritti dei persone di origine straniera, le conseguenze della
procedura - aggiunge - prevista per i decreti flussi da sempre,
e tra queste in primo luogo le truffe, la corruzione ai danni
dei lavoratori e delle lavoratrici straniere che sono le prime
vittime di queste truffe. Sappiamo, sulla base di quel che è
avvenuto dal 2002, anno dell'approvazione della Bossi Fini, che
è la principale responsabile delle truffe, che si tratta di un
meccanismo impraticabile, che viene utilizzato anziché per far
entrare lavoratori e lavoratrici (chi assumerebbe a distanza di
migliaia di chilometri una persona che non conosce come baby
sitter o come operaio per la propria azienda?) per regolarizzare
persone che già lavorano in Italia. La richiesta di manodopera
da parte di famiglie e aziende si scontra con una legislazione
del tutto distante dalla realtà, frutto delle periodiche
campagne di propaganda anti immigrazione delle destre xenofobe".
Miraglia si augura che le conseguenze della denuncia della
presidente Meloni "sia una modifica legislativa per sottrarre
gli stranieri al ricatto e alle truffe, introducendo un permesso
di soggiorno per ricerca di lavoro e una procedura di
regolarizzazione ordinaria ad personam. Ma temiamo che il
Governo interverrà, come ogni volta, per alimentare odio e paure
in chiave elettorale e non per risolvere un problema. Finora
questo governo, con la produzione compulsiva di modifiche
legislative in materia di immigrazione e asilo, è stato il
miglior alleato di chi lucra sulle truffe. A chi giova ad
esempio impedire la conversione del permesso di soggiorno per
protezione speciale in lavoro a fronte di un contratto regolare?
Speriamo che la realtà smentisca le nostre preoccupazioni, ma
siamo poco fiducio - conclude l'esponente della Cgil - sulla
volontà di questo governo di risolvere problemi e abbandonare il
terreno della propaganda". (ANSA).