Professioni

Per l'87% degli occupati il lavoro non è centrale

Analisi su dati Censis di Rizzetto, Romeo, Catalfo, Rotondi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 GIU - Nel nostro Paese "per l'87,3% degli occupati sarebbe sbagliato mettere il lavoro al centro della propria vita": da questo passaggio del rapporto 2024 del Censis è partita l'analisi che si è svolta oggi, al Senato, in un convegno a cui ha preso parte il presidente della Commissione Lavoro della Camera Walter Rizzetto (FdI), che ha ricordato l'indagine conoscitiva nell'organismo parlamentare che guida sull'Intelligenza artificiale, perché "è necessario un approccio strategico e lungimirante che metta al centro il benessere dei lavoratori, investendo innanzitutto in formazione e riqualificazione professionale".
    L'ex ministro del Lavoro del M5s Nunzia Catalfo ha ricordato che "prima dello scoppio della pandemia, ogni anno in Italia gli occupati lavoravano in media 358,6 ore in più di quelli tedeschi e 196,5 in più dei francesi", ma "da noi la produttività ha registrato una crescita media annua dello 0,4% contro una media Ue-27 del +1,5%, mentre i salari sono diminuiti del 2,9%".
    A giudizio del capogruppo della Lega in Senato Massimiliano Romeo "è indispensabile introdurre misure per consentire ai lavoratori e alle lavoratrici di conciliare l'attività professionale e la vita privata", e "dare ai cittadini strumenti veri per favorire la natalità, visto che l'Italia è il Paese europeo con i tassi di fecondità più bassi". Infine, per il giuslavorista, fondatore di Lablaw e consigliere esperto del Cnel Francesco Rotondi i dati del Censis mostrano "l'ineludibile necessità di guardare al futuro ed in particolare a come cambierà il lavoro con l'introduzione di innovazioni tecnologiche ed organizzative che, certamente, lo renderanno diverso da quello che conosciamo e forse anche più aderente ai bisogni divenuti prioritari per l'individuo". (ANSA).
   

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