Professioni

==La mamma migrante, ho firmato il mio primo contratto regolare

'Noi lavoratori stranieri siamo l'anello debole della catena'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 21 GIU - "È la prima volta, da quando sono in Italia, che firmo un contratto regolare: questa sicuramente è una cosa positiva. Si tratta, però, di un lavoro stagionale: quando finirà, sarò costretta a cercare qualcos'altro, rischiando di incappare di nuovo in un datore di lavoro poco onesto, come quelli che ho incontrato finora. Essere lavoratori stranieri, in questo Paese, è molto difficile".
    Lo ha detto Tina Agbonyinma, 38enne nigeriana e madre di due bambini in Italia dal 2008, raccontando la sua esperienza di lavoratrice straniera in un'intervista al Quotidiano nazionale.
    Il primo contratto, per la donna, è arrivato quando si è rivolta alla Caritas di Aversa ed è stata assunta con contratto regolare da una cooperativa agricola bio.
    "Siamo l'anello debole della catena. Se cerchi lavoro, nella maggior parte dei casi ti faranno firmare un contratto non regolare o ti pagheranno in nero; se cerchi casa, ti proporranno un contratto d'affitto da 200 euro al mese, chiedendoti di versarne 400. Mi auguro che questo episodio così triste di Latina serva a risvegliare le coscienze di tutti, a partire dai datori di lavoro", auspica Agbonyinma. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it