Professioni

In crescita le famiglie in povertà nelle Marche, sono l'11%

Aumento più elevato del dato nazionale e dell'Italia centrale

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 22 OTT - Sulla base dei dati Istat, elaborati dall'Ires Cgil Marche, nel 2023, nelle Marche le famiglie in condizioni di povertà relativa sono pari all'11,0% delle famiglie, un valore superiore a quello registrato nel Centro (6,5%) e nel Paese (10,6%) attestandosi come dato più alto osservato dal 2014. Inoltre, rispetto all'anno precedente, fra tutte le regioni, le Marche registrano l'aumento più elevato dell'indicatore: +3,1 punti percentuale. Contestualmente, l'incidenza della povertà relativa individuale si attesta al 17,5% (+5,1 % rispetto al 2022 (12,4%). Questi dati supportati sia dall'andamento del mercato del lavoro che dalle elaborazioni Ires Cgil risulta, nel primo semestre 2024, risulta essere precario. "La nostra regione è la prima in Italia per il numero di contratti intermittenti, e contestualmente nelle nuove assunzioni vi è una diminuzione dei contratti a tempo indeterminato", commentano Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, e Loredana Longhin, segretaria regionale Cgil Marche.
    "Nella legge di bilancio, il Governo non stanzia risorse per la povertà e anche la Regione, cinicamente, se ne lava le mani risparmiando su povertà, fragilità e disagio certificando così quanto siano diseguali le Marche. Si tratta infatti di una povertà che colpisce le famiglie più numerose, in affitto, migranti. Per risolvere questa situazione è quanto mai urgente ripristinare il reddito di cittadinanza e mettere in campo una politica seria di coesione sociale e territoriale", concludono.
    (ANSA).
   

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