Professioni

Bankitalia: occupazione nelle Marche in crescita, +1,7%

Si assumono più donne. Resta difficoltà nel reperire manodopera

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 07 NOV - Nel primo semestre del 2024, secondo i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro (RFL) dell'Istat, l'occupazione nelle Marche è cresciuta dell'1,7% nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente, sostanzialmente in linea con la media nazionale (1,5%). Il tasso di occupazione è salito di 0,6 punti percentuali, al 66,9% (61,9 nel Paese). E questo grazie all'espansione della componente femminile che ha più che compensato il calo di quella maschile.
    Questo si evidenzia nella relazione di banca d'Italia presentata oggi dal responsabile dell'Ufficio analisi economiche di Ancona, Daniele Bardozzetti, e nella quale si evidenzia come la crescita dell'occupazione sia principalmente riconducibile al parziale recupero dei lavoratori autonomi, dopo il forte calo registrato nello stesso periodo dell'anno precedente.
    L'incremento più sostenuto della partecipazione al mercato del lavoro rispetto a quello degli occupati si è associato a una crescita delle persone in cerca di occupazione; il tasso di disoccupazione è così tornato a salire, di 0,5 punti percentuali, al 5,6%, a fronte di un calo di 0,7 punti in Italia, al 7,2%. Nei primi nove mesi del 2024, secondo i dati dell'Inps, le ore autorizzate per gli strumenti di integrazione salariale sono aumentate di oltre due quinti, un'intensità più che doppia rispetto alla media nazionale. L'incremento è ascrivibile alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG), sia nella componente ordinaria sia in quella straordinaria. Il ricorso alla CIG, pressoché interamente attribuibile al settore dell'industria, è cresciuto in modo particolarmente intenso nel comparto "cuoio, pelli e calzature", a cui è riconducibile oltre la metà dell'aumento complessivo. Continua la difficoltà a reperire manodopera, secondo le rilevazioni Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, a ottobre del 2024 le difficoltà di reperimento di manodopera riportate dalle imprese continuavano a riguardare oltre la metà degli ingressi previsti, in modo sostanzialmente stabile rispetto a un anno prima. (ANSA).
   

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