Il 2 luglio sarà la data per l'avvio dei negoziati sulla modifica del memorandum con la Libia in tema di migranti. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, di ritorno da Tripoli, aggiungendo che la proposta libica di modifica deve essere "approfondita" ma sembra andare "nella giusta direzione per quanto riguarda le richieste italiane di tutela dei diritti umani".
"Il presidente Serraj mi ha consegnato la proposta libica di modifica del memorandum of understanding in materia migratoria. Ad una prima lettura si va in una giusta direzione, con la volontà della Libia di applicare i diritti umani", ha aggiunto Di Maio.
"Anche nelle fasi più drammatiche dell'epidemia, il dialogo dell'Italia con la Libia non si è mai interrotto. La Libia è una priorità della nostra politica estera e della sicurezza nazionale". L'Italia ritiene "inaccettabile" una divisione del Paese, che sarebbe "l'anticamera di nuovi conflitti armati", ha sottolineato il ministro.
Le autorità libiche avrebbero consegnato al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, una serie di proposte per la modifica del memorandum del 2017 che andrebbero incontro alle richieste avanzate dal governo italiano a quello di Tripoli. Lo si apprende da fonti qualificate a margine della visita di Di Maio nel Paese. "La Libia si impegna nell'assistere i migranti salvati nelle loro acque, a vigilare sul pieno rispetto delle convenzioni internazionali attribuendo loro protezione internazionale così come stabilito dalle Nazioni Unite", è uno dei passaggi centrali del documento di 7 pagine.
Il ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio e il premier libico Fayez al-Sarraj, nel loro incontro a Tripoli, "hanno sottolineato l'importanza di tornare sul sentiero della politica e di respingere negativi interventi esterni nella questione libica". Lo scrive un post pubblicato su Facebook dall'Ufficio stampa del Consiglio presidenziale di cui Sarraj è capo.
Nel suo incontro a Tripoli con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il premier libico Fayez al-Sarraj ha ribadito la richiesta del proprio esecutivo che la nuova missione europea nel Mediterraneo, denominata Eunavfor Med Irini, ostacoli anche le forniture di armi che giungono via terra al generale Khalifa Haftar senza concentrarsi solo sui traffici via mare. E' quanto si desume un post pubblicato su Facebook dall'Ufficio stampa del Consiglio presidenziale di cui Sarraj è capo. "L'incontro ha riguardato anche l'operazione europea 'Irini' per attuare l'embargo sulle armi alla Libia", riferisce il testo. "Il presidente ha ribadito la necessità che l'operazione sia inclusiva e integrata per terra, aria e mare", si limita ad aggiungere il testo su questo tema. All'incontro, che si è svolto nella sede del Consiglio presidenziale libico, hanno partecipato fra gli altri il Segretario generale della Farnesina, Elisabetta Belloni, e l'ambasciatore d'Italia a Tripoli, Giuseppe Buccino Grimaldi, riferisce il post.
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