Dopo la rotta dell'esercito iracheno nel nord del Paese davanti all'avanzata dei miliziani jihadisti, il primo ministro Nuri al Maliki ha minacciato oggi la pena di morte per i disertori che non torneranno alle loro unita'. "Coloro che non ripareranno ai loro errori tornando immediatamente alle loro unita' per combattere - ha affermato Maliki in un discorso televisivo - saranno puniti severamente con pene che potranno arrivare alla pena di morte".
Stamane al Maliki aveva ribadito il suo appello a "tutti coloro in possesso di armi" perche' "combattano contro lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante" (Isis). In un discorso televisivo alla nazione da Samarra, 110 chilometri a nord di Baghdad, dove si trova da ieri per discutere la strategia per organizzare una controffensiva contro i miliziani jihadisti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis), Maliki si e' rivolto alle forze paramilitari e tribali: "Il Paese e' con voi, il governo e' con voi", ha affermato, aggiungendo che "non c'e' differenza tra sunniti e sciiti, esiste solo l'Iraq". "L'Iraq non sara' mai sconfitto" ha ancora detto il primo ministro.