Muro contro muro tra Commissione europea e Governo sulla legge di stabilità: il presidente Josè Manuel Barroso avrebbe intenzione di chiedere all'Italia una correzione del deficit strutturale per il 2015 dello 0,5% contro lo 0,1% inserito dal governo nella legge di stabilità. Una posizione che, interpretando alla lettera le regole del Patto, non darebbe spazio a quel 'pieno uso della flessibilità' che invece il successore di Barroso, Jean Claude Juncker, si è impegnato ad applicare.
Ma ancora non è chiaro se un'eventuale richiesta di maggiori informazioni e modifiche sarà resa pubblica oppure no. La Commissione potrebbe, con una scelta più 'soft', risolvere tutto attraverso canali più riservati, senza arrivare alla bocciatura delle leggi. "I contatti con i Governi sono costanti ma non è sempre appropriato farlo sapere", ha detto il portavoce del commissario agli affari economici Jyrki Katainen. Per l'Italia, il dubbio di Bruxelles è sempre sul rinvio del pareggio di bilancio al 2017 e sulla riduzione del deficit strutturale. Con il commissario Katainen più morbido di Barroso perché si accontenterebbe dello 0,3%. La rigida posizione del presidente uscente sarebbe conseguenza della sua ambizione di puntare alla presidenza della Repubblica del Portogallo. Un Paese a cui la Troika ha imposto una cura lacrime e sangue e che ora non è disposto a vedere seguire una linea più morbida nei confronti di altri partner in difficoltà. Per la Francia invece i dubbi sono molteplici, perché preoccupano tutti i parametri, non solo lo sforamento del 3%. Tanto che la Banca centrale europea avrebbe acquistato obbligazioni garantite francesi a breve termine nell'ambito del programma lanciato da Draghi a giugno. Sarà quindi difficile che Parigi riesca ad influenzare Bruxelles con l'iniziativa annunciata a Berlino dai ministri Sapin e Schaeuble, cioè un piano per rafforzare gli investimenti, che sarà presentato entro l'inizio di dicembre. Del resto, anche Berlino resta sulle sue posizioni: tutti devono fare i compiti, e quindi il ministro Gabriel ha annunciato che saranno investiti altri 50 miliardi di euro perché la Germania ha mancato finora l'obiettivo del 20% di investimenti sul pil indicato dall'Ocse.
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