Almeno 3.419 migranti hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo da gennaio: questa traversata diventa così la "strada più mortale del mondo", è un bilancio record.
Dall'inizio dell'anno, afferma l'UNHCR, sono stati oltre 207.000 i migranti che hanno tentato di attraversare il Mar Mediterraneo: una cifra quasi tre volte superiore al precedente record del 2011 quando 70.000 migranti erano fuggiti dai loro paesi durante la primavera araba. Con i conflitti in Libia, in Ucraina e in Siria-Iraq, l'Europa è la principale metà dei migranti via mare. Quasi l'80% delle partenze avvengono dalla costa libica verso l'Italia e Malta.
Unhcr: vite umane non siano «danni collaterali» - Nella gestione dell'immigrazione le vittime umane non possono diventare « danni collaterali» , ha affermato oggi a Ginevra l'Alto commissario Onu per i rifugiati, Antonio Guterres. "Non si può fare ricorso a misure deterrenti per fermare una persona che è in fuga per salvarsi la vita, senza che questo comporti un ulteriore incremento dei pericoli in cui incorre", ha detto Guterres illustrando il crescente numero di persone che muoiono in mare o cadono vittime della criminalità organizzata internazionale nel tentativo di attraversare il Mediterraneo ed altri mari. Alla Protezione in mare appunto è dedicata oggi a Ginevra la giornata 2014 di Dialogo dell'Alto Commissario, forum annuale di discussione politica. Secondo gli ultimi dati dell'Unhcr, dall'inizio dell'anno oltre 348.000 persone in tutto il mondo hanno attraversato il mare per migrare o cercare asilo. Più di 4.700 sono morti.