E' morta una persona rimasta ferita nell'attacco a Nantes. Lo ha reso noto il presidente francese Francois Hollande. "Ho appreso che una persona è deceduta a Nantes", ha affermato Hollande a margine della sua visita nel territorio d'Oltremare di Saint-Pierre-et-Miquelon, a largo delle coste canadesi. L'entourage del presidente ha precisato che si è trattato della "morte clinica" di una delle dieci persone rimaste ferite nell'attacco.Per rinforzare la sicurezza del Paese durante le feste natalizie, dopo i tre episodi violenti dei giorni scorsi, il governo francese ha deciso di schierare tra i 200 e i 300 militari in più in operazioni di sorveglianza. Lo ha annunciato il Premier Manuel Valls.
Tra le mille luci del mercatino di Natale - un automobilista a bordo di un camioncino bianco si era volontariamente schiantato contro la folla, ferendo almeno 11 persone, di cui cinque in modo grave. Per il quotidiano locale, Ouest-France - che cita la testimonianza di persone presenti e di un poliziotto - al momento di lanciarsi contro il chioschetto del vin brulé, l'uomo, 44 anni, avrebbe gridato 'Allah Akbar' (Dio è grande), circostanza che peraltro la magistratura nega. Poi il drammatico tentativo di suicidio, con 9 colpi di pugnale.
Secondo i primi elementi raccolti dalla gendarmeria, l'autore dell'attacco sarebbe un trentasettenne originario di un piccolo villaggio non lontano dalla costa atlantica, che ha recentemente perso il suo posto di lavoro come vivaista. Non ha precedenti penali o
antecedenti psichiatrici che possano spiegare il suo gesto, vive solo ed è descritto dai vicini come una persona "normale" che
"non crea problemi". L'uomo resta piantonato dalla polizia in ospedale dopo essersi inflitto una decina di coltellate al petto. Restano ricoverate anche quattro delle persone rimaste ferite, tra cui uno sarebbe in gravi condizioni.
Si è trattato di un episodio praticamente identico a quello che domenica sera ha terrorizzato Digione, quando un automobilista con gravi problemi psicologici, a bordo della sua Renault Clio usata come l'arma di un killer, ha deliberatamente investito tredici passanti in diversi angoli della città dopo aver urlato 'Allah Akbar'. E sempre la stessa invocazione ha scandito il neofita convertito all'Islam che venerdì scorso si è presentato in commissariato a Joué-lès-Tours, nel centro del Paese, accoltellando tre poliziotti. Sul suo profilo Facebook, il ragazzo di appena vent'anni - poi abbattuto dagli agenti - aveva pubblicato la bandiera nera dei terroristi dell'Isis. "Serve estrema vigilanza", avverte il presidente Hollande. "Il rischio terrorismo non è mai stato così elevato", rincara il premier Valls, pur aggiungendo in serata che ci vuole cautela e che é il momento "del buon senso e del sangue freddo". Le autorità francesi si rifiutano del resto di considerare per ora alla stregua di attacchi terroristici gesti come quello di Nantes o di Digione, a differenza di quanto proclamato da quelle israeliane in episodi recenti pressoché identici avvenuti a Gerusalemme e altrove. Quello di Nantes è stato un attacco "deliberato", ma anche "un'azione isolata" e per questo "non si può parlare di un atto di terrorismo", ha affermato stasera la procuratrice capo della città francese, Brigitte Lamy, sottolineando l'assenza di "una rivendicazione particolare" e insistendo sul fatto che l'investitore non avrebbe invocato in questo caso Allah. Lamy ha tuttavia ammesso che l'uomo era "noto ai servizi di sicurezza", pur senza precisare per quali motivi.
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