Tokyo punta alla liberazione dei due ostaggi giapponesi "il più presto possibile" ma rivela di non aver avuto ancora nessun contatto con l'Isis. Lo ha detto il portavoce del governo, Yoshihide Suga, mentre si avvicina la scadenza dell'ultimatum di 72 ore posto dall'Isis martedì.
Lo Stato islamico aveva già chiesto, lo scorso novembre, un riscatto di 2 miliardi di yen (oltre 14 mln di euro) per la liberazione di Kenji Goto, il reporter freelance rapito ad agosto in Siria. Lo rivelano i media giapponesi. Goto scomparve mentre, da solo, si era introdotto nel territorio controllato dallo Stato islamico per intervistare la popolazione. Per lui e Haruna Yukawa, l'altro ostaggio, l'Isis chiede ora 200 milioni di dollari, la stessa cifra in aiuti non militari promessa dal Giappone ai Paesi della Coalizione anti-Isis. I fondi, ha spiegato il premier Abe, saranno destinati ad aiutare i profughi.
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