Oltre 100 prigionieri politici sono stati rimessi in libertà tra ieri e oggi in Birmania, parte di un indulto ordinato dalla leader di fatto del governo Aung San Suu Kyi. Il gesto, altamente simbolico per il "nuovo corso" della democrazia birmana, è stato però oscurato da un altro caso che ha portato ieri alla condanna di due altri attivisti per la pace, per i loro contatti con un gruppo ribelle di una minoranza in guerra con il governo centrale.
La gioia delle famiglie per il rilascio è stata però oscurata dal caso di Zaw Zaw Latt e Pwint Phyu Latt, due attivisti musulmani condannati ieri da una corte di Mandalay a 2 anni ai lavori forzati per i loro contatti con l'Esercito per l'indipendenza Kachin, un gruppo di ribelli cristiani.
Birmania: liberi 100 detenuti politici
Dopo indulto ordinato da Suu Kyi. Ma 2 nuove condanne