"Le barriere che dividono l'Europa sono una zavorra che ne appesantisce il cammino". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Torino all'Italian German High Level Dialogue. "Sono lieto - ha aggiunto - che il rappresentante della Commissione ieri abbia pronunciato parole chiare su quanto sta avvenendo al Brennero. Tornare indietro da Schengen sarebbe un atto di autolesionismo, per tutti". "Non basteranno i muri e le barriere a proteggerci - aggiunge Mattarella - se l'Europa non farà passi avanti come progetto comune. Abbiamo lavorato settant'anni per abbattere i muri che dividevano l'Europa: non lasciamo che rinascano, creando diffidenze e tensioni laddove, al contrario, servono coesione e fiducia".
"Lasciare senza risposte le migliaia di donne e uomini che fuggono da guerre, violenze, devastazioni e che oggi bussano alle porte dell'Europa, non è possibile", ha detto ancora Mattarella.
E intanto nuovi scontri sono scoppiati tra la polizia macedone e i migranti bloccati a Idomeni che hanno tentato di scavalcare il recinto al confine con la Grecia. Le autorità greche riferiscono che i poliziotti hanno sparato gas lacrimogeni e granate assordanti per scoraggiare un gruppo di 30 persone che cercava di scavalcare la recinzione di filo spinato con l'uso di coperte. Al momento non si segnalano feriti.
E' stata annullata per motivi di sicurezza la visita che i presidenti di Macedonia, Slovenia e Croazia avevano in programma per oggi al confine fra Macedonia e Grecia. Nel darne notizia, i media macedoni riferiscono che e' stata la polizia a sconsigliare l'arrivo dei tre presidenti, il macedone Gjorgje Ivanov, lo slovemo Borut Pahor e la croata Kolinda Grabar-Kitarovic. I tre capi di stato avevano in programma di visitare il centro di accoglienza profughi a Gevgelija, in territorio macedone, a poca distanza da Idomeni, il campo dall'altra parte in territorio greco, dove in mattinata vi sono stati nuovi scontri fra migranti e la polizia di frontier macedone.
GLI SCONTRI DOMENICA SCORSA
Pioggia di gas lacrimogeni e di granate assordanti dalla Macedonia stamane su centinaia di migranti del campo profughi di Idomeni, in Grecia, un accampamento-lager a pochi chilometri da un confine sigillato da settimane e che più di 500 disperati hanno cercato di superare, tentando di abbattere le barriere di reti e muraglie che bloccano la cosiddetta 'rotta dei Balcani'. Decine i feriti, centinaia le persone intossicate e tra loro anche molti bambini e molte donne dato che il fumo tossico dei lacrimogeni è stato portato dal vento fin sulla tendopoli. I video e le fotografie postati su Internet mostrano persone a terra svenute, con i volontari che cercano di prestare soccorso in condizioni a dir poco precarie. La polizia macedone, secondo molteplici testimonianze, ha anche sparato pallottole di gomma e almeno trenta persone sono state ferite in modo serio e sono state ricoverate nell'ospedale di Kilkis. Le autorità di Skopje hanno negato l'uso delle pallottole di gomma ma da Atene sono arrivate dure parole di critica da chi è costretto a gestire situazioni pressoché insostenibili. "L'uso indiscriminato di prodotti chimici, di proiettili di gomma e bombe assordanti contro persone vulnerabili, e soprattutto senza che tale forza sia giustificata, è un atto pericoloso e deplorevole", hanno affermato operatori umanitari governativi.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it