Come per gli attentati di Parigi, tante persone sono in cerca dei loro congiunti dopo l'attentato a Nizza. Su Twitter l'hashtag #RechercheNice centralizza questi avvisi, spesso accompagnati da foto e caratteristiche fisiche delle persone scomparse. Inoltre l'hashtag #PorteouverteNice, per aiutare chi stava fuggendo dall'attentato, è immediatamente comparso sui social, così com'era accaduto dopo gli attentati di Parigi. Decine e decine di persone hanno messo su twitter la loro disponibilità a dare aiuto e soccorso a chi stava scappando.
Anche Facebook è intervenuto dopo la strage, attivando il suo servizio Safety Check che consente agli utenti di segnalare che sono in sicurezza in caso di pericolo. Facebook France già attivò il servizio durante gli attentati parigini del 13 novembre. All'epoca venne usato da cinque milioni di utenti.
E una piccola buona notizia è arrivata nella tragedia di Nizza: grazie a un appello su Facebook una donna ha ritrovato il proprio bimbo di otto mesi. Una donna di origini malgasce ieri sera aveva postato un appello disperato per chiedere notizie di un neonato di otto mesi che si trovava in una carrozzina blu, andata persa durante i movimenti di panico della folla dopo l'attacco. Stamattina scrive di aver ritrovato il piccolo: "Alcune persone lo avevano trovato e portato a casa loro", scrive la donna, che spiega di essere la zia, in un commento postato questa mattina presto. E poi, in lettere tutte maiuscole: "Sta bene".
Su Facebook è poi scoppiata una polemica sulle immagini cruente dell'attentato.
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