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Duterte ammette, 'ho ucciso tre uomini'

'Quando ero sindaco, per dimostrare ad agenti che si può fare'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 DIC - Il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte ha ammesso di aver ucciso tre uomini, ai tempi in cui era sindaco della città meridionale di Davao, per dare esempio alla polizia di come si facesse. "Andavo in giro a Davao con una grande moto, per pattugliare le strade, in cerca di problemi. Cercavo lo scontro, così avrei potuto uccidere", ha raccontato spiegando - riporta la Bbc - che voleva mostrare agli agenti, chiamati a una stretta contro la criminalità ed il narcotraffico, come si dovesse fare. Il presidente filippino ha ribadito la sua versione anche dopo che il suo portavoce aveva provato a ridimensionare la vicenda, spiegando che Duterte non aveva ucciso nessuno.
    La vicenda, che sta innescando molte polemiche, è nata qualche giorno fa quando Duterte, parlando ad un gruppo di imprenditori, aveva detto che ai tempi in cui era sindaco di Davao "l'ho fatto (uccidere) personalmente, proprio per mostrare ai ragazzi, agli agenti, che se posso farlo io perché non possono non farlo loro".
   

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