Bandiera europea alle spalle, sorriso raggiante di chi è a un passo dal sogno, Emmanuel Macron si presenta ai suoi sostenitori in tripudio al Palais des Expositions della Porte de Versailles di Parigi con una promessa: "Fra quindici giorni sarò presidente per farla finita con tutti i nazionalismi e per unire tutti i francesi nella speranza" di una Francia più forte in un'Europa migliore.
Non cita mai la rivale, quella Marine Le Pen che gli contenderà l'Eliseo il 7 maggio e che per lui, forse, rappresenta l'avversario ideale. Un paio d'ore prima, all'annuncio della sua vittoria in queste sorprendenti elezioni francesi, la folla di militanti era esplosa in un boato. La gente piangeva di gioia e si abbracciava, cantando con passione e trasporto 'La Marsigliese'.
E' una folla rumorosa e festante che esulta: ci sono più di tremila persone nella spazio che si è cominciato a riempire fin dalle 17 di questa lunga giornata, quando le porte sono state aperte al pubblico. Già prima del risultato i militanti cantavano 'On va gagner', vinceremo. E quando la vittoria è arrivata davvero, la felicità è diventata incontenibile.
Ovazioni verso tutti i politici che annunciano il loro sostegno a Macron - applauditissima la dichiarazione di François Fillon che invita a votare per 'En Marche!' - fischi assordanti contro Marine Le Pen. All'esterno del Palais una fan zone per chi non è riuscito a entrare. Sono stati distribuiti kit con magliette colorate con la scritta 'Macron presidente', per distinguerle da quelle bianche dei volontari - un centinaio - e poi spille e bandiere della Francia e dell'Europa: molti volontari sono giovanissimi e hanno sposato la causa Macron perché vedono in lui una speranza di lavoro e di crescita. Per Macron stasera si è giocato il primo tempo della partita della vita, cominciata il 6 aprile 2016 quando lanciò il suo movimento 'En Marche!'.
Perché lui, il più giovane dei candidati con i suoi 39 anni, l'enfant prodige, ha sempre creduto in questa sfida, al punto da lasciare il governo Hollande e il suo ruolo di ministro dell'Economia. Un bel salto nel giro di un anno, nel quale, parole sue, ha cambiato "la storia della politica francese". Piace. E piace anche questa immagine controcorrente dell'uomo che ha sempre vicino Brigitte, sposa di 20 anni più grande e compagna politica che lo ha sempre sostenuto al punto di lasciare il suo lavoro di insegnante per seguire il sogno del marito. Il 'fenomeno' Macron lo si può analizzare anche grazie ai suoi tifosi che sono aumentati di comizio in comizio. Lo rivela Claude, uno dei fedelissimi della squadra di volontari di Macron che, sostiene, "è stato un crescendo di gente che lo ha seguito.
Io ero presente in tutti i suoi appuntamenti e posso dire che ho visto sempre più persone seguirlo e crederci. Lui può davvero cambiare le cose, sa di cosa parla, può fare molto per la Francia". Tra 15 giorni si giocherà il secondo tempo di questa lunga partita: 'Macron presidente' è lo slogan che fa sognare e dopo stasera il sogno è un po' più vicino.
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