Alain Juppé, suo mentore, gli aveva predetto un futuro luminoso in politica: "Che sia paziente, un giorno sarà ministro". Ha fatto di più: da oggi Edouard Philippe, sindaco di Le Havre, è il nuovo primo ministro di Francia.
Prima di avvicinarsi alla destra, era cresciuto in un ambiente socialista. E oggi può rappresentare il compromesso che non dispiace a nessuno. Quarantasei anni, 7 anni più del presidente della Repubblica Emmanuel Macron, nato a Rouen, in Normandia, è figlio di due professori di francese che impartiscono, a lui e a sua sorella, "un'educazione molto libera".
Ci sono comunque delle regole da rispettare: "Non rovinare i libri, non criticare i professori, non mentire". E preferibilmente non prendere brutti voti a scuola. Già da piccolo amava seguire le trasmissioni politiche e immaginarsi l'intervistato che rispondeva alle domande dei giornalisti. Si diploma a Bonn, perché suo padre era stato trasferito in Germania come direttore del liceo francese. Poi si iscrive a Sciences Po, dove scopre il fascino del diritto, perché implica 'del ragionamento'.
In questo periodo cominciano i primi passi in politica: milita per due anni nel Partito socialista con Michel Rocard, primo ministro di Francois Mitterrand. Nel 1995 si iscrive all'Ena, poi entra al Consiglio di Stato. Ci resta 5 anni ma la sua ambizione è quella di entrare in politica. Riesce a conoscere il sindaco di Le Havre, Antoine Rufenacht, vicino ad Alain Juppé: da quel momento comincia la sua scalata politica. Juppé e Philippe sono legati da una vera complicità.
Nel 2002 Juppé gli propone di aiutarlo a creare 'il primo grande partito della destra'. Nel 2007 entra a far parte del gabinetto di Juppé, come ministro dell'Ecologia sotto la presidenza Sarkozy. Nel 2010 arriva il suo grande momento: Philippe viene eletto sindaco di Le Havre, al posto di Rufenacht. Nel 2014 promette che in caso di riunificazione della Normandia, nel quadro della riduzione del numero delle regioni in Francia voluta da Francois Hollande, percorrerà a nuoto il bacino del commercio di Le Havre. Mantiene la promessa. Per lui sono importanti la parola data, la trasparenza, il rigore. Discreto sulla sua vita privata, è sposato e ha 3 figli.
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