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Charlie: ecco le tappe della drammatica vicenda

Dall'appello dei genitori alla decisione della Corte Strasburgo

Un frame di Chris Gard e Connie Yates, i genitori del piccolo Charlie Gard, che ripercorrono nel video la battaglia legale, arrivata fino alla Corte Europea dei diritti umani

Redazione Ansa

 E' una vicenda drammatica quella del piccolo Charlie Gard, il bimbo di 10 mesi nato con una malattia ritenuta incurabile, la sindrome da deplezione mitocondriale, e ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra, i cui medici vogliono staccare i macchinari che lo tengono in vita per non farlo soffrire troppo, andando contro però la volontà dei suoi genitori. Chris Gard e Connie Yates, padre e madre, hanno condotto senza successo una lunga e snervante battaglia legale internazionale contro la decisione delle autorità del Regno.

Eccone le tappe principali:

* 11 aprile - Un giudice dell'Alta corte di Londra dà ragione ai medici dell'ospedale e stabilisce che devono essere staccati i macchinari che tengono in vita il piccolo.
   
* 2 maggio - I genitori si oppongono alla decisione del tribunale britannico e lanciano il primo appello insieme ad una campagna internazionale che raccoglie il sostegno di decine di migliaia di persone. Inizia anche la raccolta di fondi per trasferire Charlie in un ospedale negli Usa e sottoporlo ad una terapia sperimentale nel tentativo di allungargli la vita.

* 25 maggio - La Corte d'appello conferma la sentenza dell'Alta corte. I Gard non demordono e si rivolgono alla Corte suprema britannica. Nel frattempo l'ospedale londinese continua a garantire le cure al piccolo Charlie.

* 8 giugno - Anche la massima corte del Regno Unito conferma la decisione di staccare la spina. Ai genitori di Charlie non resta che l'ultimo tentativo: rivolgersi alla Corte per i diritti umani di Strasburgo e lo fanno.

* 27 giugno - La Corte di Strasburgo respinge il ricorso presentato dai genitori perché i giudici ritengono che non spetti a loro, almeno in questo caso, sostituirsi alle autorità nazionali.

* 30 giugno - E' il giorno in cui dovevano essere staccati i macchinari che tengono in vita il piccolo ma l'ospedale di Londra ha concesso una proroga di fronte agli appelli dei familiari. Intanto è iniziata una corsa internazionale di solidarietà con offerte di accogliere il piccolo da parte di ospedali negli Usa e in Italia.
   

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