Due pontificati in continuità che pure vengono messi in contraddizione da "stolti pregiudizi". Sono parole di Benedetto XVI che arrivano proprio alla vigilia del quinto anniversario del pontificato del suo successore Francesco. Il Papa ha scritto un messaggio in occasione della presentazione dei volumi della Lev, la Libreria Editrice Vaticana, sulla teologia di Papa Francesco. "Plaudo a questa iniziativa che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano di oggi". E' quanto scrive Benedetto XVI in una lettera al Prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Viganò, che ha promosso le pubblicazioni sul Papa argentino. I volumi della collana "La Teologia di Papa Francesco" presentati oggi "mostrano a ragione che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento", sottolinea Joseph Ratzinger. Parole, queste, che suggellano l'anniversario dell'arrivo di Papa Bergoglio sul soglio di Pietro, proprio dopo il gesto 'rivoluzionario' di Benedetto XVI che, considerata la sua età e il diminuire delle forze, aveva scelto di fare un passo indietro per consentire l'arrivo di una guida più vigorosa per la Chiesa. Monsignor Viganò ha raccontato che aveva mandato questi volumi della Lev a Ratzinger per chiedergli se volesse scrivere una pagina di teologia. Il Papa emerito invece ha scelto di inviare un messaggio con chiare parole di plauso per il lavoro e il pensiero teologico del suo successore. Non è la prima volta che emerge una grande sintonia tra il Papa emerito e Papa Francesco che comunque continuano ad avere uno stretto rapporto, fatto di incontri, telefonate, e soprattutto di preghiera. I cinque anni di pontificato di Bergoglio sono celebrati oggi anche dall'Osservatore Romano: "Nessun pontefice aveva scelto di chiamarsi Francesco", ricorda il direttore Giovanni Maria Vian sottolineando che "all'inizio del sesto anno di pontificato appare chiara la forza di quel nome" che evoca la figura di san Francesco per tre motivi: l'attenzione e la vicinanza ai poveri", "la predicazione di pace, la custodia del creato". Anche la rivista dei Gesuiti, Civiltà Cattolica, traccia un bilancio di questi cinque anni evidenziando come Francesco sia "l'unico vero leader morale del mondo". "La diplomazia di Francesco è frutto di una visione del mondo che ha almeno due capisaldi: il fatto che mai nulla si possa dare per perso nei rapporti tra popoli, Stati e nazioni; e l'attitudine a capovolgere la prospettiva tra centro e periferie", sottolinea Civiltà Cattolica. E conclude: "Che cosa bisogna attendersi per il futuro da questo pontificato? Lo capiremo nel corso del tempo, perché, come diceva il poeta Antonio Machado: Se hace camino al andar, il cammino si apre strada facendo".
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