Alla vigilia dalla nuova manifestazione di sabato a Parigi, Maxime Nicolle, incarnazione dell'anima nera più radicale e complottista dei gilet gialli, mette in guardia la Francia. Nell'intervista telefonica con l'ANSA, i toni sono quelli di una chiara volontà di sovvertire l'ordine democratico dello Stato, fino all'angosciante evocazione di un "putsch" contro l'Eliseo.
Come la possibilità da lui evocata che il 10 dicembre la Francia non sarà più guidata da Macron, ma finirà "sotto tutela Onu" dopo che il presidente avrà proclamato lo stato di emergenza e militari europei saranno incaricati di garantire la sicurezza del Paese. Al fondamentalista dei gilet gialli l'annuncio a sorpresa del presidente di ritirare definitivamente l'aumento delle accise sul carburante per il 2019, una delle principali rivendicazioni della protesta, non ha fatto nessun effetto. Il suo sogno è quello di un nuovo ordine mondiale. "Le accise sono solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma dentro al vaso ci sono almeno 30 anni di ingiustizie sociali. Le potremo risolvere solo con le dimissioni di Macron e l'organizzazione di un referendum sulla base dell'articolo 35 della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino della Rivoluzione francese". Inverosimili scenari di fantapolitica, quelli delineati da Nicolle, che nel suo immaginario rappresentano l'avvento di una Francia "senza presidente", dove "l'Eliseo diventerà un centro di accoglienza per senza tetto" e la votazione delle leggi verrà affidata direttamente ai cittadini. Mentre il capo dello Stato verrà sostituito da un "semplice portavoce, privo di ogni potere". Netta distanza e forte critica, infine, sull'esperienza italiana del Movimento Cinque Stelle: "E' solo una pedina in mano ai poteri forti della finanza globale. Quando accedi al potere ti devi per forza piegare ad un sistema più forte di te".