America Latina

Brasile, ordinato l'arresto di Cesare Battisti

L'Italia ha chiesto l'estradizione dell'ex terrorista perché sconti l'ergastolo. Pericolo di fuga, decisione immediatamente esecutiva

Redazione Ansa

Il presidente del Brasile, Michel Temer, ha firmato il decreto di estradizione per Cesare Battisti, dopo che Luiz Fux, magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf), ha ordinato ieri l'arresto dell'ex terrorista, lasciando al capo dello Stato la responsabilità di decidere sulla sua consegna alla giustizia italiana, per scontare l'ergastolo al quale è stato condannato per la sua partecipazione in quattro omicidi. Battisti tuttavia è al momento latitante.

Cesare Battisti è irreperibile. Igor Sant'Anna Tamasauskas, avvocato dell'ex terrorista, ha detto oggi all'ANSA che non sa dove si trova il suo cliente e che sta cercando di mettersi in contatto con lui da ieri, quando è stato reso noto l'ordine di arresto spiccato da Luiz Fux magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano, senza alcun successo.

Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, il gioielliere ucciso dai Pac di Cesare Battisti il 16 febbraio del 1979 questa volta decide di venire meno alla sua compostezza dopo la notizia che il presidente del Brasile, Michel Temer, ha firmato oggi il decreto di estradizione per Battisti. "Si è reso irreperibile non so quante volte. Possibile che quando è stato chiesto il suo arresto non si potesse mettere un agente davanti alla sua porta per controllarlo? dovevo sorvegliarlo io?", ha detto all'ANSA

"Cesare Battisti deve essere arrestato per evitare il pericolo di fuga in vista di un'eventuale estradizione". Il nuovo corso voluto da Jair Bolsonaro ha avuto conseguenze immediate sulla vicenda dell'ex terrorista dei Pac contro il quale è stato emesso un ordine di arresto con un provvedimento immediatamente esecutivo.

"E' da novembre che non lo vediamo", ha detto un vicino di casa all'inviata della TV Globo, il canale che ha rivelato che il magistrato Fux ha ordinato l'arresto immediato di Battisti in vista di una sua possibile estradizione in Italia.

Il presidente eletto, Jair Bolsonaro, ha assicurato molte volte - l'ultima ieri, ricevendo l'ambasciatore italiano in Brasile - che intende concedere l'estradizione di Battisti, che considera un "piccolo regalo" per il popolo italiano. Un atteggiamento che è stato molto apprezzato da Matteo Salvini. I media brasiliani danno per scontato che i legali di Battisti presenteranno un ricorso contro la decisione di Fux, chiedendo un parere dell'intero Srf. Ma l'ex terrorista dovrà aspettare la decisione dietro le sbarre. Al momento il suo legale si è limitato ad un "no comment" dopo aver precisato di non aver ancora avuto accesso agli atti del giudice: "L'ho saputo dai media", ha detto.

Battisti vive in Brasile dal 2009, e attualmente risiede a Cananeia, sulla costa dello stato di San Paolo. Nell'ottobre dell'anno scorso è stato arrestato a Corumbà, nello stato di Mato Grosso del Sud, mentre, secondo l'accusa, tentava di attraversare il confine boliviano con 6 mila dollari e 1.300 euro non dichiarati. Liberato dopo tre giorni, è rimasto comunque sotto processo per esportazione illegale di valuta.

Sulla vicenda, il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, commenta, in un tweet: "Un ergastolano che si gode la vita, sulle spiagge del Brasile, alla faccia delle vittime, mi fa imbestialire! Renderò grande merito al presidente Jair Bolsonaro se aiuterà l'Italia ad avere giustizia, 'regalando' a Battisti un futuro nelle patrie galere".

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, parla di "soddisfazione solo quando Battisti sarà estradato in Italia".

Formalmente, il giudice Luis Fux ha revocato una misura a favore di Battisti, che lui stesso aveva concesso nell'ottobre dell'anno scorso. Lo ha fatto su richiesta della Procuratrice Generale, Raquel Dodge, per "evitare il rischio di fuga e assicurare una eventuale estradizione", secondo un comunicato diffuso dalla stessa Procura. Il Stf si era già dichiarato a favore dell'estradizione di Battisti nel 2010, lasciando però l'ultima parola all'allora presidente, Lula da Silva, riguardo alla sua permanenza nel paese. Lula concesse all'italiano la residenza permanente in Brasile nelle ultime ore del suo mandato. Lo scorso 6 novembre Fux aveva presentato al Stf la sua relazione sul caso Battisti, chiedendo che sia esaminato in sessione congiunta da tutti i magistrati dell'alta corte. Il Stf deve decidere se un presidente può legalmente modificare una decisione del genere presa da un suo predecessore

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