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Onu, segni di torture psicologiche su Assange

Esperto, 'non dovrebbe essere estradato negli Stati Uniti'

Redazione Ansa

    Julian Assange mostra tutti i sintomi associati ad una prolungata esposizione a torture psicologiche e non dovrebbe essere estradato negli Stati Uniti: ne è convinto un esperto dell'Onu, Nils Melzer, che ha visitato il fondatore di WikiLeaks in carcere, e ha lanciato così alle autorità britanniche il suo appello in favore di Assange.
    Autorità che hanno però da subito reagito facendo muro, con il ministro degli Esteri Jeremy Hunt che ha sottolineato: è Assange ad aver "scelto" di sottrarsi alla giustizia.
    "Ho lavorato in molte aree di conflitto nella mia vita, in situazioni di violenza, ho parlato con vittime di persecuzioni nel mondo e ho visto atrocità molto gravi", ha affermato Melzer alla Bbc, "ma quello che non ho mai visto è una persona deliberatamente isolata e direi perseguitata, da diversi stati democratici in uno sforzo concertato per farlo eventualmente crollare".
    L'esperto dell'Onu ha quindi precisato che a suo avviso Assange ha elementi concreti per credere e temere che in caso di estradizione negli Usa "non abbia la possibilità di un processo giusto considerato il livello di pregiudizio pubblico e ufficiale che esiste lì nei suoi confronti". Oltre a ribadire i rischi per la salute del fondatore di Wikileaks: "Abbiamo potuto constatare che Assange mostrava tutti i sintomi tipici di una prolungata esposizione a tortura psicologica".
    Il rapporto di Melzer ha anche scatenato un botta e risposta su twitter con il ministro britannico degli Esteri, Jeremy Hunt. "Questo è sbagliato. - ha reagito il titolare del Foreign Office - Assange ha scelto di rifugiarsi nell'ambasciata ed era sempre libero di uscirne e sottoporsi alla giustizia. L'esperto dell'Onu dovrebbe lasciare che i tribunali britannici emettano il loro giudizio senza la sua interferenza o le sue provocatorie accuse".
    Immediata la risposta dell'inviato Onu e ancora via Twitter: "Con il dovuto rispetto, Assange era libero di andarsene come lo è chi sta su un canotto circondato da squali". Intanto nelle scorse ore il fondatore di Wikileaks sarebbe dovuto comparire davanti ai giudici alla Westminster Magistrates Court per la seconda udienza sul suo caso di estradizione, ma non si è presentato, perchè "non sta bene" hanno riferito i suoi avvocati.
    Il 47enne è stato arrestato lo scorso aprile, è detenuto a Londra ed è condannato a 50 settimane di reclusione per una violazione dei termini della libertà provvisoria risalente al 2012, l'anno in cui si rifugiò nell'ambasciata dell'Ecuador nella capitale britannica.

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