Prove di una nuova normalità anche per gli studenti che vogliono fare un'esperienza formativa all'estero. Da domani i primi ragazzi del programma Intercultura, una trentina circa, potranno raggiungere le loro destinazioni, dopo i blocchi per il coronavirus: Danimarca, Finlandia, Svezia e Svizzera, che presentano la situazione epidemiologica migliore.
"Un segnale di speranza e ripartenza in un contesto generale complicato", sottolinea il segretario generale dell'organizzazione, Andrea Franzoi. Intercultura, in questi mesi segnati dal lockdown, ha lavorato in sinergia con i partner internazionali per riprogrammare le partenze degli studenti vincitori del concorso per il 2020-21. Le date nella maggior parte dei casi sono slittate di alcuni mesi, ma per alcuni Paesi dove la situazione epidemiologica è migliore le prime partenze sono previste a agosto. Nei giorni successivi sono previste partenze per Islanda, Lettonia, Norvegia. Verso la fine del mese per Irlanda, Germania, Belgio e Tunisia. Prima di diventare effettive, le partenze soggiacciono a costanti verifiche, come lo stato dell'epidemia, la possibilità di richiedere il visto d'ingresso ove necessario, l'effettiva disponibilità dei voli aerei, l'apertura delle scuole.
"Ad oggi - spiega il segretario Franzoi - la situazione all'interno dei Paesi Schengen è relativamente tranquilla", mentre per i paesi extra Ue "dobbiamo essere realisti, in certi casi non è pensabile al momento". Per alcune situazioni "potrebbe essere possibile da gennaio 2021 se le condizioni lo consentiranno", dopo l'analisi della "diffusione del virus, dello stato del sistema sanitario del paese e delle informazioni della Farnesina".
Quest'anno è realistico che partano circa 500 studenti, circa un terzo rispetto a quelli che lo avevano programmato prima del Covid. Allo stesso tempo, rileva Franzoi, l'epidemia non ha scoraggiato le famiglie: Per la nuova stagione "stiamo ricevendo lo stesso numero di richieste di informazioni sui nostri programmi rispetto all'anno precedente". Ciò vuol dire che "nonostante i grandi limiti a cui siamo tutti sottoposti, molti giovani non rinunciano, ora più che mai, alla prospettiva di aprirsi al mondo". E Intercultura, sottolinea, "intende sostenere gli studenti, le famiglie, le scuole che vogliono impegnarsi per costruire una società sempre più aperta e attenta a formare cittadini responsabili e attivi".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it