"Facebook mi ha bloccato la diffusione di video fino all'8 settembre. Ora tocca a voi": così lo stesso Alain Cocq, malato incurabile che ha annunciato ieri di voler sospendere nutrizione e farmaci e trasmettere la sua morte in diretta, annuncia sul suo profilo la decisione del social network.
Il 57enne francese, affetto da una rarissima malattia degenerativa incurabile, aveva annunciato nella notte in diretta su Facebook di aver interrotto cure, alimentazione e idratazione per lasciarsi così morire. "La strada per la liberazione inizia e, credetemi, sono felice", ha detto Cocq sul suo account Fb poco dopo la mezzanotte. "So che i prossimi giorni saranno difficili, ma ho preso la mia decisione e sono calmo", ha aggiunto.
Dopo l'interruzione del video ha scritto: "Non mancate di far sapere alle persone cosa ne pensate di Facebook e dei suoi metodi di ingiusta discriminazione e ostacolo alla libertà di espressione, - esorta Cocq i suoi sostenitori che continuano a supportare la sua battaglia - un diritto che è tuttavia imprescrittibile a qualsiasi cittadino francese ed europeo". "Fate appello ai vostri deputati francesi ed europei, ai vostri senatori, al governo, alla Presidenza della Repubblica - aggiunge - per protestare contro la violazione di questo diritto fondamentale da parte di Facebook, in modo che cessi immediatamente".
Cocq aveva chiesto al presidente francese Emmanuel Macron di sottoporsi all' eutanasia, in deroga alla legge sul fine vita in vigore nel Paese. La drastica decisione dopo il diniego, motivato dall'impossibilità di agire contro la legge.
Un portavoce del popolare social ha dichiarato che "pur rispettando la sua decisione di attirare l'attenzione su questa complessa questione, sulla base della consulenza di esperti, abbiamo adottato misure per impedire il live streaming sull'account di Alain poiché le nostre regole non consentono di mostrare tentativi di suicidio".
Sul suo profilo, intanto Cocq promette che entro 24 ore troverà un altro sistema per pubblicare le immagini, e i suoi sostenitori propongono suggerimenti quale l'adesione ad altre piattaforme. "La legge Cocq si farà, ne sono certo", ha scritto uno dei suoi supporter, che si dice convinto che la sua azione consentirà una modifica della legge Claeys-Léonetti del 2016 che autorizza la sedazione profonda ma solo per le persone con prognosi fatale a breve termine.