"Un comportamento vergognoso, un abuso, un'offesa per i lavoratori, un esempio di socialismo aziendale": i dem vanno all'attacco di Donald Trump, azzoppato alla vigilia del primo duello tv con Joe Biden da un esplosivo scoop del New York Times che ha rivelato ad un mese dalle elezioni le dichiarazioni fiscali custodite gelosamente per anni dal presidente. Uno scoop che demolisce la figura dell'imprenditore di successo costruita in 30 anni grazie ad una spregiudicata gestione dei media.
Dopo aver liquidato lo scoop come "fake news", Trump si è difeso dal bunker di Twitter: "Ho pagato molti milioni di dollari in tasse ma avevo il diritto, come chiunque altro, all'ammortamento e ai crediti fiscali", ha scritto, sostenendo di avere un "debito molto piccolo se comparato al valore degli asset" e vantandosi di essere "l'unico presidente che ha rinunciato ai quasi 400 mila dollari di stipendio presidenziale!". Ma dall'inchiesta emergono anche ripetuti conflitti di interesse e possibili violazioni della legge. La procura di New York ha già un'inchiesta aperta ed Eric Trump, uno dei figli del presidente e numero due della Trump Organization, dovrà farsi interrogare prima delle elezioni