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Legge sulla sicurezza, Parigi in fiamme

Vetrine in frantumi e cassonetti in fiamme

Redazione Ansa

Stavolta non hanno aspettato la fine del corteo per dare vita all'abituale battaglia contro la polizia: i black-bloc - diverse centinaia - hanno preso fin dall'inizio la testa del corteo contro la legge sulla sicurezza scatenando subito la guerriglia. Un quartiere è stato devastato, quello di Gambetta, a pochi metri dallo storico cimitero del Pere Lachaise con decine e decine di vetrine spaccate, locali saccheggiati, supermercati svuotati, auto e motorini in fiamme. Violenza e incidenti ovunque, particolarmente gravi anche a Nantes e Lione. Dopo gli incidenti di sabato scorso, la protesta contro l'articolo 24 - che vieta di filmare e pubblicare foto di poliziotti in azione - e contro l'insieme della legge sulla 'sicurezza globale' si è trasformata in una rivolta violenta.

La manifestazione convergeva con quella contro la "precarietà". E a differenza del passato, non erano pochi i violenti, né marginali: almeno 500 le persone tutte coperte di nero, pronte allo scontro fisico con la polizia, che hanno impedito di fatto a circa 5.000 manifestanti di raggiungere la place de la République.

Si parla di 60 fermi. In serata la situazione era ancora molto tesa sulla place de la République, dove sono arrivati i più violenti. La polizia ha blindato gli accessi al centro di Parigi e in particolare al Marais.

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