Unanime la condanna per l'assalto al Congresso statunitense da tutto il mondo. Anche se con dei distinguo pesanti come quello di Mosca. "Attiriamo l'attenzione - ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata da Interfax - sul fatto che il sistema elettorale negli Stati Uniti è arcaico, non soddisfa i moderni standard democratici, crea opportunità per numerose violazioni e i media statunitensi sono diventati strumento di lotta politica". "In larga misura, questo è ciò che ha causato la divisione della società evidente negli Stati Uniti", ha detto ancora Zakharova. "Auguriamo all'amichevole popolo degli Stati Uniti di attraversare con dignità questo periodo drammatico della loro storia", ha continuato Zakharova sottolineando che Mosca considera le proteste di Washington come "una questione interna degli Stati Uniti".
L'ex presidente Barack Obama ha parlato di "grande disonore e vergogna" per gli Stati Uniti ma non "una completa sorpresa". La violenza, ha detto, è stata "incitata da un presidente che ha continuato a mentire sul risultato delle elezioni". "La violenza è incompatibile con l'esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche", le parole del premier italiano, Giuseppe Conte che ha anche sottolineato: "Non vediamo l'ora di lavorare assieme al Presidente Biden e alla Vice Presidente Kamala Harris per promuovere insieme un'agenda globale di crescita, sostenibilità e inclusione".
Parole di condanna alle violenze di Washington sono arrivate anche da tutti i leader europei, da Macron a von der Leyen e Johnson. Protesta anche del mondo dello sport americano.
Le immagini arrivate agli Usa "mi hanno riempito di rabbia e tristezza", ha detto Angela Merkel, intervenendo a una manifestazione politica della Csu, per via virtuale. "Deploro che il presidente Trump non abbia riconosciuto le sconfitta alle elezioni da novembre e che non lo abbia fatto neppure ieri", ha aggiunto. "Dubbi sono stati sollevati sull'esito delle elezioni e si è preparata l'atmosfera per gli eventi della notte scorsa".
L'attacco al Campidoglio è stato "vergognoso e va condannato con forza", ha detto il premier Benyamin Netanyahu incontrando a Gerusalemme il segretario al tesoro Usa Steve Mnuchin. "Per generazioni - ha aggiunto - la democrazia Usa è stata una fonte di ispirazione per il mondo intero e per Israele. Mi è stata sempre di ispirazione. I disordini violenti sono l'esatto opposto dei valori che gli americani e gli israeliani considerano sacri". "Non ho dubbi che la democrazia Usa - ha concluso - avrà il sopravvento".
"Un presidente canaglia che ha cercato vendetta contro il suo stesso popolo ha fatto molto peggio al nostro popolo - e ad altri - negli ultimi 4 anni. Ciò che disturba è che lo stesso uomo ha il potere INCONTROLLATO di iniziare una guerra nucleare; una preoccupazione per la sicurezza dell'intera comunità internazionale". Lo twitta il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif.
L'Osservatore Romano dedica la prima pagina all'assalto al Congresso americano e parla di "democrazia ferita". "La politica non può prescindere dalle responsabilità individuali, soprattutto da parte di chi detiene il potere ed è in grado, attraverso una narrazione polarizzante, di mobilitare migliaia di persone. Chi semina vento raccoglie tempesta", scrive il giornale della Santa Sede per il quale "il trumpismo è destinato a lasciare un solco profondo nella scena politica a stelle e strisce".
Boris Johnson "condanna" il comportamento di Donald Trump e lo accusa apertamente di aver fomentato i disordini di ieri. Il primo ministro britannico lo afferma durante un briefing a Downing Street sull'emeregenza Covid, rispondendo a una domanda al riguardo, definendo inoltre "completamente sbagliato" il modo in cui il presidente uscente repubblicano ha ripetutamente "sollevato dubbi" sul risultato delle recenti elezioni per la Casa Bianca e sulla vittoria di Joe Biden.
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