Donald Trump, sempre piu' isolato dopo l'assalto al Congresso Usa dei suoi sostenitori. Il presidente uscente in una nota nota diffusa dalla casa Bianca (il suo account e' stato temporaneamente bloccato da Twitter, Facebook, Youtube e Instagram per le sue minacce e le sue accuse sul voto) garantisce una "transizione ordinata verso il 20 gennaio", ma ribadisce anche di essere "in totale disaccordo con il risultato delle elezioni".
"E' la fine del piu' grande mandato presidenziale della storia, ma e' solo l'inizio della nostra lotta per fare l'America di nuovo grande", dice ancora. "Ho sempre detto che continueremo la nostra lotta per assicurare che solo i voti legali contino", aggiunge Trump.
Ma c'e' aria di dimissioni nel suo governo, a partire dal suo consigliere per la sicurezza nazionale Robert O' Brien, dopo quelle gia' presentate dal suo vice Matt Pottinger e da Stephanie Grisham, portavoce e chief of staff della first lady Melania. E gira l'ipotesi di rimuoverlo con l'impeachment o, piu' facilmente e velocemente, invocando il 25/o emendamento.
A censurarlo anche un coro di ex presidenti: Barack Obama, Bill Clinton, Jimmy Carter e George W. Bush, che ha evocato la 'Repubblica delle banane".
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