Dopo i pipistrelli e i pangolini - principali sospettati dall'inizio della pandemia di essere stati ospiti intermedi del coronavirus - e dopo i visoni che potrebbero trasmettere il Covid all'uomo negli allevamenti intensivi, tocca ad altri due animali finire sul banco degli imputati: si tratta dei tassi-furetto, una specie diffusa in Cina, e dei conigli.
Anche loro - tra gli animali che vengono venduti come alimenti nel mercato cinese di Wuhan, dove sono emersi molti primi casi della malattia - entrano tra i potenziali sospettati di aver consentito il salto di specie, trasmettendo il nuovo coronavirus agli esseri umani.
Per i membri della squadra dell'Organizzazione mondiale della sanità, riporta il Wall Street Journal, sono necessari altri accertamenti sui fornitori di questi e altri animali in vendita al mercato di Wuhan. E ancora non ci sono certezze se il virus sia prima stato trasmesso dagli animali agli esseri umani o se stesse già circolando altrove.
Il passaggio animale-uomo e viceversa sembrerebbe comunque essere confermato dai numerosi casi rilevati negli allevamenti di visoni in Europa - abbattuti a milioni in Danimarca e altri Paesi -, tanto da avere spinto le autorità Ue per la sicurezza alimentare e per la prevenzione delle malattie a lanciare giovedì un allarme per intensificare test su personale di queste strutture e sugli animali.
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