L'ambasciatrice della Birmania Hmway Hmway Khyne è stata convocata alla Farnesina per chiedere - si legge in una nota - che "le autorità militari pongano termine immediatamente a tutte le azioni di violenta repressione delle proteste democratiche". All'ambasciatrice è stata espressa "piena solidarietà dell'Italia nei confronti di tutti coloro che manifestano pacificamente".
Le nuove uccisioni di manifestanti in Birmania rappresentano un'escalation: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki nel briefing quotidiano con la stampa, annunciando che gli Usa stanno preparando ulteriori punizioni contro i responsabili del recente colpo di stato.
Intanto altre due accuse farsesche contro Aung San Suu Kyi, poche ore dopo il giorno più sanguinoso della repressione delle proteste anti-golpe in Birmania. La prima apparizione pubblica della Signora, a un mese esatto dal colpo di Stato che ha deposto il suo governo, conferma come i militari intendano continuare a soffocare qualsiasi forma di dissenso, mentre nelle città del Paese le manifestazioni continuano anche dopo gli almeno 18 morti di ieri. Suu Kyi, 75 anni, è apparsa in videoconferenza al processo nella capitale Naypyidaw. L'hanno potuta vedere solo i suoi avvocati, a cui dal giorno del suo arresto non è mai stato concesso di visitarla. "Sembra essere in buona salute", ha comunicato uno dei suoi legali. Nel frattempo, però, alle due accuse già annunciate nelle scorse settimane - importazione illegale di walkie talkie e violazione delle disposizioni di sicurezza relative al coronavirus - se ne sono aggiunte altre due: violazione delle legge sulla comunicazione e incitamento al disordine pubblico. La prossima udienza è prevista il 15 marzo: se per i primi due reati la condanna massima è di tre anni, non è chiaro quale sia la pena per i nuovi capi di imputazione. In ogni caso, se condannata, è molto improbabile che al premio Nobel per la Pace sarà concesso di ricandidarsi a elezioni.
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