Riesplode in Turchia lo scontro tra Recep Tayyip Erdogan e i militari laici kemalisti, accusati dal presidente di aver tentato di ispirare un "golpe politico".
La polizia ha arrestato 10 ex ammiragli della Marina di Ankara, accusati di "attentato all'ordine costituzionale".
Altri 4 sono stati obbligati a presentarsi in questura entro 72 ore, ma non detenuti vista la loro età avanzata.
Tutto è nato da un dichiarazione pubblica, firmata da 104 ammiragli in pensione, diffusa nel fine settimana per denunciare i rischi di un eventuale ritiro dalla Convenzione di Montreux, firmata nel 1936 per regolare il traffico navale negli stretti turchi, il Bosforo e i Dardanelli, che collegano il mar Nero al Mediterraneo orientale. Il trattato, che garantisce la circolazione dei mercantili e limita quella delle navi militari, era stato messo in discussione dopo il definito via libera al 'Kanal Istanbul', il canale artificiale lungo 45 km da scavare sulla sponda europea della metropoli, in parallelo al Bosforo, imponendo una deviazione del traffico marittimo. Un progetto annunciato un decennio fa dallo stesso Erdogan, allora premier, che lo definì "folle". Ma per il capo dello stato, le critiche di oggi dei militari in pensione sono "allusioni a un golpe", che non possono rientrare nell'ambito della "libertà d'espressione" e risultano "inaccettabili in un Paese il cui passato è pieno di colpi di stato", a meno di cinque anni dal fallito putsch contro lo stesso Erdogan, attribuito ai suoi ex alleati della rete di Fethullah Gulen.
Lo scontro torna in primo piano alla vigilia della delicata visita ad Ankara dei presidenti di Commissione e Consiglio Ue, Ursula von der Leyen e Charles Michel, che all'ombra dell'ennesima stretta di Erdogan dovranno affrontare i dossier più caldi, dai migranti al Mediterraneo.
'Minacce di golpe', Erdogan fa arrestare 10 ex ammiragli
Scontro con i militari su 'folle' canale artificiale di Istanbul