Il governo tedesco "condanna" gli attacchi con i razzi contro le città israeliane. Lo ha detto il portavoce Steffen Seibert in conferenza stampa a Berlino. "Israele ha diritto di difendersi da questi attacchi", ha aggiunto, affermando che questa "violenza non ha giustificazione" e che colpisce fra l'altro cittadini ebrei come musulmani. Seibert ha definito quelli in corso da due giorni "attacchi terroristici".
Da Londra arriva l'appello del premier britannico, Boris Johnson, rivolto sia a Israele sia ai Palestinesi a fermarsi e a dar prova di "moderazione". "Io sollecito Israele e i Palestinesi - scrive Johnson sul suo profilo Twitter - a fare un passo indietro dal baratro ed entrambe le parti a mostrare moderazione". "Il Regno Unito - prosegue - è profondamente preoccupato per la violenza crescente e le vittime fra i civili e vuole vedere una urgente de-escalation dalle tensioni".
Il presidente russo, Vladimir Putin, e quello della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, invitano israeliani e palestinesi a ridurre le tensioni e a trovare un accordo pacifico. Lo dice il Cremlino, dopo la telefonata fra i due leader, stando alla Tass. Il colloquio di Putin con Erdogan evidenzia il ruolo speciale della Federazione Russa, dell'Ue, delle Nazioni Unite e degli Stati Uniti nel facilitare il processo di negoziazione sul conflitto palestinese-israeliano, ha aggiunto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
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