"Abbiamo messo a punto un meccanismo di solidarietà apposito per l'Italia, che si basa sui casi di ricerca e soccorso: ogni anno insieme agli Sati membri, ma soprattutto essenzialmente l'Italia, dovremmo stabilire quali saranno i numeri da gestire dal punto di vista della distribuzione nel corso dell'anno successivo per avere poi un pool al quale devono contribuire gli Stati membri". Lo ha detto la Commissaria Ue per gli Affari interni, Ylva Johansson, alle Commissioni Affari costituzionali e Politiche Ue nell'ambito dell'esame congiunto delle proposte della Commissione relative al 'Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo'.
Ciò "vuol dire che dopo un'operazione di ricerca e soccorso già dovrebbe esservi una disponibilità a distribuire queste presenze in altri stati membri - ha spiegato la Commissaria Ue -. E' un meccanismo diciamo speciale, appositamente ideato, che si aggiunge a quello ordinario di solidarietà". Johansson ha sottolineato che "la solidarietà oggi è carente ed è evidente che gli Stati membri si trovano di fronte a realtà tra di loro molto diverse quando si tratta delle migrazioni, soprattutto per via ovviamente della posizione geografica che occupano i diversi Paesi. Questo significa che gli arrivi irregolari in genere riguardano Paesi del Mediterraneo, tra questi l'Italia. Ed è per questo motivo che è necessario avere un sistema di solidarietà obbligatoria se uno stato membro si trova sotto pressione o si trova a dover gestire un numero di migranti superiore al livello normale, allora dovrebbe scattare un meccanismo di solidarietà obbligatoria sulla base della dimensione e della condizione economica dei singoli stati"