La città cinese di Ruili, al confine con la Birmania, è tornata in lockdown e ha avviato un nuovo ciclo di test di massa dopo il rilevamento di tre casi di infezioni di Covid-19 importati dal vicino Stato.
E' lo scenario che, a distanza di 4 mesi, si sta ripetendo nel tentativo delle autorità locali di stroncare il nuovo focolaio coronavirus che ha interessato la città che conta oltre 200.
La Cina ha chiuso il principale ponte e l'attraversamento per il Myanmar a marzo, quando il Covid-19 ha coiminciato a colpire il Paese sconvolto dalla presa del potere dei militari. Le autorità cinese, sui timori di ondate di rifugiati, hanno anche aumentato i pattugliamenti negli ultimi mesi per prevenire gli ingressi illegali e reprimere il traffico di esseri umani. Ruili testerà tutti i suoi residenti in due giorni, mentre i viaggi non essenziali saranno vietati fino a nuovo avviso, ha comunicato il governo locale. Solo un componente per famiglia potrà uscire per acquistare i beni di prima necessità durante il lockdown. La città ha già testato tutti i suoi abitanti dopo il piccolo focolaio di aprile, esortando alla vaccinazione di massa.