Almeno 13 persone, tra cui 4 bambini e 3 donne, sono morte secondo il bilancio ancora provvisorio del raid militare attribuito agli Stati Uniti nel nord-ovest della Siria contro presunte cellule jihadiste. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui le forze speciali Usa, aviotrasportate con elicotteri militari e scese a terra nella zona di Atme, nella regione di Idlib, al confine con la Turchia, hanno ingaggiato uno scontro a fuoco durato per circa tre ore con miliziani locali asserragliati con le loro famiglie.
L'Osservatorio pubblica un filmato choc dal luogo dell'operazione, che mostra brandelli di corpi di un uomo e di due bambini a terra vicino a un edificio che, secondo i testimoni locali, è stato preso di mira dall'attacco delle forze speciali Usa. Queste, secondo l'Osservatorio, sono state aviotrasportate dalla base militare Usa di Ayn Arab (Kobane), nel settore centrale del confine turco-siriano, fino alla zona di Atme, dove sorgono affollati campi profughi siriani a nord-ovest di Idlib. L'attacco è iniziato poco dopo la mezzanotte locale (le 23 in Italia) ed è durato fino alle 3.30 del mattino. In quella stessa zona, nell'autunno del 2019, veniva ucciso in un'analoga azione armata Usa il leader dell'Isis Abu Bakr al Baghdadi.
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