Un numero record di 1.263 malati gravi ricoverati negli ospedali è stato registrato ieri in Israele, malgrado la quinta ondata di Covid sembra essere entrata nell'ultima settimana in una fase di calo graduale.
D'altra parte il tasso di contagio R continua a scendere ed è adesso a 0,86, cosa che induce i responsabili della sanità ad un cauto ottimismo. La fine di questa ondata, col ritorno a un numero contenuto di contagi, è prevista adesso per l'inizio di marzo.
Da domani entreranno intanto in vigore numerose esenzioni per il green pass. "Poiché la variante Omicron contagia anche i vaccinati - ha spiegato il direttore generale del ministero della sanità, Nahman Ash - quel pass ha perduto la sua efficacia nella maggior parte dei locali, e adesso sarà richiesto solo in quelli a rischio elevato". Ash ha aggiunto che Israele tiene sotto sorveglianza anche la variante BA2. "Vediamo che essa si diffonde in diversi Paesi al mondo e che essa rallenta o ferma il declino della pandemia. Ma per il momento - ha aggiunto - pare che questa variante non contagi quanti si siano ammalati di Omicron di recente". Ash ha anche confermato che negli ultimi giorni in Israele si sono avuti 50-60 decessi al giorno. "Si trattava in genere di persone anziane, che soffrivano anche di altre malattie", ha detto. Complessivamente, dall'inizio della pandemia, in Israele si sono avuti 9.193 decessi.
Covid: Israele, record di malati gravi, ma pandemia rallenta
Da domani green pass 'solo in luoghi a rischio elevato'