La Cina non condanna l'attacco russo all'Ucraina, spostando la colpa su Stati Uniti, Nato e alleati accusandoli di perseguire ancora strategie da Guerra Fredda ancora perseguita, nonostante i tempi siano cambiati. Pechino rispetta "sempre la sovranità e l'integrità territoriale di tutti i Paesi. Allo stesso tempo, abbiamo anche visto che la questione Ucraina ha latitudine e longitudine storiche complesse e speciali e comprendiamo le legittime preoccupazioni della Russia sulla sicurezza", ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi, nella telefonata con il collega russo Serghei Lavrov. La Cina sostiene "che la mentalità da Guerra Fredda dovrebbe essere del tutto abbandonata e che un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile dovrebbe essere finalmente formato attraverso il dialogo e la negoziazione", ha aggiunto Wang. Di fronte alla quasi unanime condanna della comunità internazionale, Pechino ha mantenuto una posizione cauta, a poche settimane dalla solenne dichiarazione congiunta firmata a Pechino dai presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping. Al punto che all'ennesima domanda sulla "invasione" dell'Ucraina da parte della Russia posta dai media occidentali, la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha respinto "l'uso preconcetto delle parole", aggiungendo - nel briefing quotidiano - di ritenere la vicenda un "tipico stile di fare le domande dei media occidentali". Comunque, essendo un grande e potente Paese, "la Russia non ha bisogno delle nostre armi", ha assicurato Hua in merito a possibili forniture passate o future di armi alla Russia. "L'approccio della Cina è qualitativamente diverso da quello Usa. Quando vedremo il rischio di conflitto, non prenderemo l'iniziativa di fornirci armi a vicenda e non faremo ciò che gli Usa hanno fatto dando all'Ucraina un gran numero di strutture e attrezzature militari", ha assicurato la portavoce. L'Ucraina è diventata "una vittima dell'aggressiva espansione verso est della Nato", ha scritto su Twitter Hu Xijin, ex direttore del tabloid nazionalista Global Times di cui è adesso editorialista. Dal punto di vista della grande strategia, l'operazione militare russa è anche una dichiarazione di guerra contro l'espansione della Nato verso est. I proiettili caduti sull'Ucraina sono anche lo sputo della Russia in faccia a Washington".
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