E' un palco cui la Russia ha sempre tenuto molto: l'Eurovision Song Contest. Una grande competizione canora, scintillante e colorata, che vede esibirsi uno dopo l'altro gli artisti di tutto il continente. La prossima edizione si terrà a Torino dal 10 al 14 maggio e la Russia non sarà rappresentata. Oggi infatti lo European Broadcasting Union (EBU) che produce l'evento ha comunicato che i cantanti russi sono banditi, la presenza del Paese alla kermesse porterebbe "discredito" alla manifestazione, hanno spiegato gli organizzatori. Dopo l'attacco all'Ucraina deciso da Vladimir Putin il mondo urla il suo disappunto anche così, chiudendo l'accesso a Mosca a manifestazioni, gruppi, organizzazioni internazionali, aziende, anche cancellando spettacoli da cartelloni e programmi prestigiosissimi, l'ultimo quello della Royal Opera House di Londra che preferisce rinunciare all'intera programmazione estiva di spettacoli messi in scena dal Bolshoi di Mosca. La notizia della cacciata della Federazione Russa dal Consiglio d'Europa l'ha data il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, di cui l'Italia ha la presidenza, ha preso la decisione di estromettere dalla propria membership la Federazione Russa, ai sensi dell'articolo 8 dello Statuto del Consiglio d'Europa. L'Italia ritiene che si tratti di una misura necessaria alla luce dell'inaccettabile aggressione militare russa ai danni dell'Ucraina, che costituisce una grave violazione del diritto internazionale", ha comunicato il titolare della Farnesina in qualità di presidente in esercizio del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. L'Ocse intanto ha comunicato l'interruzione del processo di adesione della Russia e la chiusura del suo ufficio a Mosca. "L'Ocse è fermamente solidale con il popolo ucraino", si legge in una nota dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che condanna "con la più grande fermezza l'aggressione su grande scala della Russia contro l'Ucraina".
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