Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha lanciato due appelli di emergenza coordinati per le persone sfollate in Ucraina e nella regione.
Il primo piano, "in Ucraina, richiede 1,1 miliardi di dollari per soddisfare le crescenti esigenze umanitarie di oltre 6 milioni di persone sfollate e colpite dalle operazioni militari nei prossimi tre mesi", ha detto Guterres. Il secondo invece "chiede 551 milioni di dollari per aiutare gli ucraini fuggiti oltre confine, principalmente in Polonia, Ungheria, Romania e Moldavia".
"Entrambi i piani includono fondi per aumentare le forniture mediche e sanitarie essenziali, acqua potabile, riparo e protezione", ha spiegato il segretario generale dell'Onu, sottolineando che i piani "sono coordinati, complementari e progettati per un'attuazione immediata". "Vi esorto a rispondere a questi appelli salvavita", e' l'appello di Guterres: "La comunità internazionale deve dare un inequivocabile sostegno".
L'Onu stima che sia più di un milione di persone il numero degli sfollati all'interno del paese. Lo riferisce un responsabile dell'Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite.
Sono oltre 660 mila i rifugiati che hanno lasciato l'Ucraina in questi primi 6 giorni di guerra. Lo riferiscono le Naziono Unite. "Al momento abbiamo oltre 660 mila rifugiati che sono fuggiti dall'Ucraina verso i paesi vicini solo negli ultimi sei giorni", ha detto una portavoce dell'Agenzia Onu per i rifugiati, Shabia Mantoo, parlando ai giornalisti a Ginevra. "I numeri stanno aumentando in modo esponenziale...A questo ritmo, la situazione sembra possa diventare la più grande crisi europea dei rifugiati di questo secolo", ha aggiunto precisando che l'Unhcr sta mobilitando le risorse per rispondere alla situazione.
"Sono attesi in Italia circa 800-900 mila profughi ucraini. E' una stima che si basa sul fatto che gli ucraini in Italia sono circa 250mila, che molti parenti cercheranno di congiungersi a loro e che ogni famiglia ucraina ha in media 2-3 figli". A fare la stima sul possibile flusso di profughi che potrebbe arrivare in Italia è Fabio Prevedello, dell'Associazione Culturale Europea Italia-Ucraina.
"La situazione dei bambini e delle famiglie coinvolte nell'escalation del conflitto in Ucraina peggiora di minuto in minuto. I combattimenti si stanno avvicinando alle popolazioni civili, più vicino alle case dei bambini e alle scuole, agli ospedali e agli orfanotrofi". Lo afferma, in una nota, Direttore Generale dell'Unicef Catherine Russell spiegando che Unicef ha lanciato "un appello di 276 milioni di dollari per i bambini in Ucraina come parte del Flash Appeal dell'Ocha e chiede altri 73 milioni di dollari per il Piano Regionale di Risposta ai Rifugiati nei paesi vicini". Almeno 13 bambini - afferma - "sono stati uccisi, secondo i dati verificati dall'organizzazione, e ci aspettiamo che questo numero aumenti con l'infuriare dei combattimenti. Molti bambini sono stati feriti. E molti altri sono profondamente traumatizzati dalla violenza che li circonda. In centinaia di migliaia non vanno a scuola. E tutti i 7,5 milioni di bambini in Ucraina sono in una situazione di grande rischio". Attualmente, 140 persone lavorano per l'Unicef in Ucraina, e "ne stiamo inviando altre - sottolinea - per rispondere ai bisogni nel paese. In tutto l'est, nove team mobili per la protezione dell'infanzia supportati dall'Unicef stanno raggiungendo i bambini ovunque sia possibile con assistenza psicosociale, sostegno alla salute mentale e servizi di protezione. Ma l'ambiente operativo in Ucraina è estremamente complesso. Le limitazioni di accesso e le linee del fronte che cambiano rapidamente rendono molto più difficile consegnare forniture e servizi essenziali. La crisi dei rifugiati sta crescendo esponenzialmente, aumentando i bisogni umanitari. La metà delle persone in transito sono bambini. L'Unicef sta lavorando a stretto contatto con l'Unhcr per raggiungerli con servizi di protezione e assistenza nei paesi di accoglienza". "Ci affidiamo alla generosità e al sostegno della comunità globale per aiutare l'Unicef e i nostri partner - conclude - a raggiungere i bambini e le famiglie in Ucraina, le cui vite e il cui futuro sono in bilico. Non possiamo fermarci finché non raggiungeremo ogni bambino colpito da questo conflitto".
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