Nessun rischio in vista per la Stazione Spaziale Internazionale, ben posizionata sull'orbita prestabilita a circa 400 chilometri dalla superficie terrestre, grazie ad una manovra di routine fatta dalla navetta cargo russa Progress. Nessun timore che possa precipitare.
Una manovra, ha scritto in un tweet l'esperto di meccanica celeste Jonathan Mc Dowell, che è stata eseguita l'11 marzo. Il comando è arrivato dal Centro di controllo russo TsUP e il motore del cargo Progress MS-18 (79-P per la Nasa) si è acceso per 6 minuti, consentendo di riportare la Stazione Spaziale sull'orbita corretta. E' una manovra di routine, che si esegue generalmente ogni due o tre mesi e che era importante venisse fatta adesso, in vista dell'arrivo di una Soyuz con tre cosmonauti previsto il 18 marzo, e la partenza di un'altra Soyuz pianificata per il 30 marzo. Attualmente il veicolo russo è l'unico a compiere questa manovra ed è questo il motivo per cui, il primo marzo scorso, la responsabile del Volo umano della Nasa, Kathy Lueders, aveva detto che l'agenzia spaziale americana stava considerando la possibilità di utilizzare a questo scopo le sua navette cargo Cygnus: sarebbe, aveva aggiunto,un primo passo verso un'eventuale indipendenza dalla Russia, nel caso questo Paese decidesse di abbandonare le attività a bordo della Stazione Spaziale. Il 3 marzo ha cominciato anche a incrinarsi l'armonia a bordo della Stazione Spaziale, dopo che Rogozin, ha annunciato la fine della collaborazione scientifica con l'agenzia spaziale tedesca Dlr in seguito alle sanzioni tedesche contro la Russia. Vale a dire che, fra gli oltre 200 esperimenti in corso sulla stazione orbitale, i cosmonauti non seguiranno più quelli tedeschi. Difficile prevedere come potrà evolvere la situazione. Indizi importanti potranno venire da due eventi in programma nei prossimi giorni: il primo è l'arrivo a bordo di altri tre cosmonauti previsto il 18 marzo; l'altro è il rientro della Soyuz, che oltre ai russi Anton Shaplerov e Petr Dubrov, dovrebbe riportare a Terra l'americano Mark Vande Hei.
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