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Ucraina, la Total non rompe con la Russia, protesta la chiesa anglicana

I fondi pensione minacciano di disinvestire dalla major francese

Redazione Ansa

   Si apre una nuova polemica nella risposta occidentale alle misure economiche contro la Russia di Vladimir Putin impegnata nell'invasione dell'Ucraina. La chiesa d'Inghilterra sta esercitando forti pressioni sul colosso petrolifero francese TotalEnergies per la sua decisione di non tagliare i rapporti commerciali con Mosca limitandosi a condannare l'attacco militare, a differenza di quello che hanno fatto i giganti del Regno Unito come Bp e Shell.
    Come si legge sul sito della Bbc, i fondi di investimento della chiesa anglicana (il Church of England's Pensions Board e il Church Commissioners) minacciano di disinvestire dalla quota (non conosciuta) nella major francese e sono già stati molto attivi nel prendere decisioni di questo tipo: hanno tagliato 20 milioni di sterline di investimenti in società russe e vietato ogni altro investimento con Mosca.

   Da quanto sta accadendo trapela sempre di più una possibile polemica anglo-francese sul chiudere i rapporti commerciali con Putin. Già il mese scorso, l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby, massimo dignitario ecclesiastico della confessione anglicana, e l'arcivescovo di York Stephen Cottrell avevano condannato con la massima forza "l'attacco orribile e non provocato della Russia all'Ucraina", definendolo "atto di grande malvagità". 
   

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