"Non vogliamo rinunciare ad affiancare alla fermezza delle sanzioni i tentativi di ricercare una soluzione diplomatica alla crisi". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in conferenza stampa con il collega olandese. "Continuiamo a insistere sul canale della mediazione internazionale malgrado le notizie di bombardamenti e vili attacchi contro i civili", ha aggiunto. Ribadendo "la ferma convinzione del Governo italiano che non esistano alternative a una soluzione diplomatica per la ricerca, nell'immediato, di un cessate il fuoco o almeno, di cessate il fuoco a livello locale che consenta di evacuare i civili".
"In prospettiva il numero di profughi dall'Ucraina verso l'Unione Europea è destinato a salire, la stima è di almeno 5 milioni. La risposta a questo fenomeno drammatico non può che essere elaborata a livello comune e basarsi su un approccio solidaristico", ha detto il ministro in conferenza stampa con il collega olandese Wopke Hoekstra. "La crisi ucraina - ha sottolineato - ci impone con urgenza di fare progressi nel negoziato sul nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, proseguendo le discussioni sulla riforma migratoria nell'Ue, che hanno ricevuto forte impulso sotto presidenza francese".
In Ucraina su circa 2.000 italiani presenti all'inizio della guerra ne sono rimasti 326 "e credo che anche in queste ore continueranno a diminuire", e l'unità di crisi della Farnesina "sta lavorando ogni giorno per portarli via": così Di Maio, allo Speciale Tg1. "Ci sono alcune città, come Kherson e Mariupol, dalle quali per riuscire a portare via gli italiani servono le condizioni di sicurezza, altrimenti è meglio che restino lì nelle condizioni di sicurezza migliori". "Credo che i 326 proprio in queste ore stiano diminuendo ulteriormente, il trend continua a scendere", ha aggiunto.
"E' sotto gli occhi di tutti una cosa: ormai 10 giorni fa Zelensky ha fatto un'apertura a Putin, ma dall'altra parte stiamo vedendo una Russia che cerca soltanto di far credere che vuole un accordo di pace, ma continua a colpire non solo obiettivi militari ma presidi civili. Sono d'accordo con il segretario di Stato Usa Antony Blinken che ieri ha detto che Putin non sembra voler la pace", ha detto ancora il ministro.
"Questa è la guerra di Putin e solo Putin può fermarla o in maniera scellerata pensare di allargarla". "Ma da noi non verranno mai azioni che contribuiscano all'escalation", ha puntualizzato il ministro.
"Credo che per un accordo di pace - ha detto Di Maio -, inteso come risolvere le questioni legate a sovranità e posizione dell'Ucraina, ci vorrà tempo e per questo dobbiamo dividere i due tavoli: ci sarà il tavolo per l'accordo di pace finale per il quale servirà tempo, molto tempo e spero di esse smentito; ma il tavolo principale su cui lavorare è il tavolo che ci serve a creare dei cessate il fuoco per permettere ai civili andar via da quelle città".
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