Anche Novaya Gazeta, la più autorevole testata indipendente russa, getta la spugna. I redattori del quotidiano diretto dal Premio Nobel per la pace Dmitry Muratov, che pubblicò tra l'altro i reportage di Anna Politkovskaja sulla guerra in Cecenia, hanno annunciato che sospenderanno le pubblicazioni fino alla fine della guerra in Ucraina, motivando la decisione con le pressioni delle autorità.
Annunciando la sospensione delle pubblicazioni in formato cartaceo e ogni attività online, i redattori di Novaya Gazeta l'hanno motivata con un nuovo monito ricevuto da Roskomnadzor, l'agenzia statale per il controllo sui media, per il contenuto critico dei loro articoli. "Quindi - aggiungono - sospendiamo le pubblicazioni fino alla fine 'dell'operazione speciale sul territorio dell'Ucraina'". Vale a dire l'invasione russa, che i redattori citano con la definizione ufficiale imposta dalle autorità di Mosca. Novaya Gazeta si contraddistingue per la pubblicazione di inchieste sulla corruzione, le persecuzioni politiche e vari altri argomenti, quali l'inquinamento. Il 24 febbraio, giorno dell'aggressione, sul sito del quotidiano Muratov aveva espresso "dolore e vergogna" e il giorno dopo l'edizione cartacea era uscita stampata in russo e in ucraino in segno di solidarietà con il Paese invaso. Successivamente aveva annunciato di voler donare la medaglia del Nobel ai rifugiati ucraini. In passato il giornale aveva pubblicato le inchieste e gli articoli di denuncia degli abusi del potere di Anna Politkovskaja, uccisa nell'ottobre del 2006 in un agguato di cui non è mai stato indicato il mandante. Il giornale, afferma l'Alto rappresentante per la politica estera della Ue Josep Borrell, ha dovuto sospendere le pubblicazioni "in seguito ad anni di intimidazioni", nel quadro di un'opera di "censura" delle autorità che si accompagna alla "manipolazione e disinformazione dei media di Stato". "Oggi in Russia - ha rincarato Teresa Ribeiro, rappresentante per la libertà dei media dell'Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa (Osce) - la libertà di stampa è sostanzialmente imbavagliata"
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