"In questo mese di occupazione i russi hanno preso alcune donne, sui trent'anni, e le hanno portate nel loro quartier generale qui a Bucha, facendole schiave. A loro serviva che cucinassero e facessero tutto ciò che veniva loro ordinato". Lo ha riferito una testimone, Alina, all'inviato dell'ANSA a Bucha, in Ucraina. "L'orrore nel nostro villaggio è cominciato il pomeriggio del 4 marzo, quando una ventina di tank russi hanno attraversato questa strada incolonnati e hanno cominciato a sparare con i kalashnikov all'impazzata sulle nostre case e sulle macchine che incrociavano, schiacciandole. Non evacuavano, sparavano. E con alcuni tank hanno sfondato le case". È quanto invece racconta Tamara ."Dal 10 marzo - racconta il prete della chiesa ortodossa del villaggio - arrivano decine di corpi a tutte le ore ogni giorno. Finora ne ho contati 68: donne, uomini, bambini, molti non identificabili per i colpi inferti ai loro corpi martoriati". "I parenti delle vittime possono venire qui solo adesso perché prima i soldati russi non lo permettevano", ha aggiunto.
La fossa comune davanti alla chiesa di Bucha
La casa dove si era insediato il quartier generale delle forze russe
Carcasse di auto e rottami lungo il tragitto della strada tra Irpin a Bucha - IL VIDEO