"Non riesco più a piangere". Così descrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky la sua reazione al vedere le immagini dei massacri di civili nel suo Paese. In un'intervista alla Bild, Zelensky ammette anche che la guerra lo ha portato ad odiare: "Sì, provo odio verso la Russia, verso i soldati russi. Quando vedo queste immagini davanti ai miei occhi, bambini assassinati senza gambe, senza braccia. È un risentimento, è terribile". E dopo Bucha e Kramatorsk, è stato scoperto un nuovo massacro: 132 cadaveri di persone torturate a Makariv, nella regione di Kiev. Il governo ucraino denuncia un "nuovo mostruoso attacco" contro la popolazione civile, e il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba annuncia la creazione di "un archivio online per documentare i crimini di guerra della Russia". "Le prove raccolte delle atrocità commesse dall'esercito russo in Ucraina garantiranno che questi criminali di guerra non sfuggano alla giustizia", ha aggiunto.
Ieri la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha visitato Bucha, dove ha pronunciato parole pesanti: "Qui, l'umanità in frantumi". Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha detto da parte sua che l'attacco alla stazione di Kramatorsk costituisce "grave violazione del diritto internazionale umanitario, di cui gli autori devono essere ritenuti responsabili". Ma Bucha, Kramatorsk e Makariv non sono gli unici casi: nuovi massacri vengono scoperti dopo il ritiro delle truppe russe dal Nord del Paese: in un villaggio nei pressi di Izium, le autorità hanno scoperto i corpi di civili bruciati vivi dopo essere stati torturati, fra i quali anche un bambino.
Per oggi sono previsti 10 corridoi umanitari per evacuare le popolazioni civili dall'Est dell'Ucraina, ma la situazione resta disperata a Mariupol, la città martire circondata dai russi dall'inizio dell'invasione: i russi stanno bloccando da un giorno otto bus di civili in fuga.
Secondo il bollettino quotidiano dell'intelligence britannico, nelle ore e giorni seguenti dovrebbero aumentare gli attacchi russi a supporto delle operazioni nel Donbass, ma la resistenza ucraina continua ad ostacolare le ambizioni russe di stabilire un corridoio via terra tra questa regione e la Crimea. Serghej Markov, direttore dell'Istituto di Ricerche politiche di Mosca, già deputato e uomo di fiducia di Putin, ammette che gli obiettivi russi sono cambiati. "Il piano iniziale era uno Stato neutrale nella forma di una Repubblica Ucraina federale associata all'Unione Russia-Bielorussia - ha detto in un'intervista a La Repubblica - ora è annettere le regioni più russofone", il che porterebbe a "un territorio ucraino, ma ridotto", con Zelensky che "potrebbe restare a capo di questo pezzetto di Ucraina filoamericana", anche se "credo che verrà ucciso prima".
E mentre l'Ucraina ha detto che prevede di ottenere lo status di Paese candidato per l'Unione Europea e a giugno, come ha annunciato la vice premier per l'integrazione europea ed euro-Atlantica, Olga Stefanishyna, l'Italia diventa uno dei primi Paesi che riapre la sede della sua ambasciata a Kiev, dopo aver spostato le sue attività a Leopoli a causa del progresso delle truppe russe. "Riapriremo subito dopo Pasqua", ha assicurato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, aggiungendo che "siamo stati gli ultimi ad andare via da Kiev e saremo tra i primi a tornarci". Di Maio ha sottolineato inoltre che è necessario "intensificare il pressing diplomatico per portare Putin al tavolo della mediazione e arrivare intanto a un cessate il fuoco".
Secondo fonti ufficiali statunitensi ed europee citate dalla Cnn, i russi si sentono sotto pressione perché devono ottenere una vittoria in Ucraina entro il 9 maggio, data in cui la Russia celebra la vittoria sui nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Le fonti osservano che le forze russe si stanno riorganizzando e puntando sull'Est e Sud dell'Ucraina perché li considerano obiettivi più piccoli e più raggiungibili rispetto alla conquista di tutto il Paese. La pressione di una scadenza il 9 maggio, sottolineano i funzionari, potrebbe tradire i russi e portarli a commettere errori, ma potrebbe anche spingerli a compiere altre atrocità come quelle di Bucha e Kramatorsk.
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