"Siamo stati per oltre un mese in 380 nel rifugio di una scuola, ma undici persone sono morte per infarto o perché non riuscivano a respirare. I soldati russi, tenendoci il fucile puntato, ci hanno permesso mano mano di seppellirli. Erano loro a darci il cibo dalle loro scatolette, mentre nelle nostre case hanno fatto razzie delle nostre cose: indumenti e roba da mangiare. Otto civili sono invece stati uccisi". È quanto riferiscono all'inviato dell'ANSA sul posto, diversi abitanti di Yagydne, uno dei villaggi vicino a Lukashivka e Chernihiv, a nord di Kiev. Il villaggio è quasi totalmente distrutto.
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A Yagydne, a nord di Kiev. Altri 8 uccisi