(ANSA) - WASHINGTON, 15 APR - Nelle settimane tra le elezioni
presidenziali del 2020 e l'attacco del 6 gennaio a Capitol Hill,
due stretti alleati di Donald Trump inviarono quasi 100
messaggini al suo capo dello staff Mark Meadows, all'inizio
facendo pressioni per rovesciare il risultato del voto e poi
cambiando improvvisamente idea. Lo riporta la Cnn.
I messaggini sono stati inviati dal senatore repubblicano
Mike Lee dello Utah e da Chip Roy del Texas e rivelano come i
due siano passati dall'essere strenui sostenitori del tentativo
di Trump di ribaltare la vittoria di Biden ad essere spettatori
scoraggiati. In un messaggio del 3 gennaio, ad esempio, Lee
scrisse a Meadows che l'operazione "poteva ritorcersi contro
tutti in modo serio". Un cambiamento radicale rispetto ad un
altro messaggio del 7 novembre, nel quale lo stesso Lee offriva
a Meadows il suo "sostegno totale a percorrere qualsiasi strada
legale e costituzionale a tua disposizione per ripristinare la
fiducia degli americani nelle elezioni". Lo stesso giorno, Roy
scriveva: "Abbiamo bisogno di munizioni. Abbiamo bisogno di
esempi di frode. Ne abbiamo bisogno questo fine settimana".
Lee e Roy alla fine hanno entrambi votato per certificare la
vittoria di Biden, ma oltre 100 dei loro colleghi repubblicani
sia alla Camera che al Senato non lo hanno fatto. Tra questi
c'erano i senatori Ted Cruz e Josh Hawley, entrambi citati da
Lee nei suoi messaggini a Meadows. "Sono preoccupato per come
Ted sta affrontando questa situazione", scriveva. "non farà bene
al presidente". Dopo l'assalto al congresso del 6 gennaio Roy
scriveva al capo dello staff di Trump: "E' uno spettacolo di
merda, sistema le cose". (ANSA).
Assalto Capitol:spuntano 100 messaggi alleati Trump su voto 2020
Prima chiedono a capo staff di rovesciarlo, poi cambiano idea